AQUINO

Enciclopedia dell' Arte Antica (1958)

Vedi AQUINO dell'anno: 1958 - 1973 - 1994

AQUINO (Aquinum)

G. Cressedi

Uno dei quattro municipî volsci nel territorio di Sora. Città federata dopo le guerre sannitiche, ebbe la cittadinanza romana, se non prima, certo al tempo della guerra sociale: fu poi municipio con i quattuorviri e colonia al tempo dei Triumviri, con i duoviri; centro di traffico lungo la via Latina.

Della cinta urbana della antica A. sono identificabili due periodi: un primo riconoscibile per massi più rozzi di travertino ed un secondo contraddistinto dai massi più piccoli della stessa pietra. Monumento principale è il Capitolium, tempio a tre celle su podio in opera quadrata e pareti in buona opera quadrata di travertino, con la porta rivolta a S; in alto correva un fregio dorico a metope e triglifi con sottostanti gocce, sostenuto da colonne e pilastri corinzî di travertino, databili all'età augustea. Della stessa epoca sono il teatro - con i muri dei cunei in reticolato fine ed accurato, probabilmente rivestito in travertino - e l'anfiteatro, di tecnica simile, a reticolato, con spalle a tufelli. Adiacente al teatro e un abside semicircolare su podio, di m 4,21 di diametro, con l'ammorzatura di due muri normali, probabilmente ambiente termale, di tecnica uguale al Capitolium. È stato possibile anche identificare, quantunque sia ora adibito a tutt' altro uso, un arco onorario ad un fornice in opera quadrata di travertino, con colonne doriche ai piedritti e semicolonne corinzie agli spigoli che sorreggono un epistilio leggermente aggettante, con tre cornici sormontate da un fregio liscio sul quale poggiava un timpano triangolare. Notevole è anche un acquedotto in opera incerta rivestito di signino. Tra le opere d'arte rinvenute nel territorio sono da ricordare la cosiddetta Aspasia di Berlino ed un sarcofago con corse di quadrighe. A. può vantare anche una monetazione indipendente di un certo interesse, in bronzo ed argento, con Minerva con l'elmo ed un gallo che canta.

Bibl: E. De Ruggiero, Diz., p. 592, s. v.; Ch. Hülsen, in Pauly-Wissowa, II, cc. 333-334, s. v. Aquinum; M. Cagiano de Azevedo, Aquinum, Roma 1949, che riassume la bibl. precedente.