Aquileia Comune della prov. di
Colonia fondata dai Romani nel 181 a.C. nel paese dei Carni; rinforzata e ingrandita più volte, dal 90 a.C. divenne municipio. Quartiere invernale di legioni e luogo di soggiorno imperiale, nel Basso Impero fu sede del prefetto della flotta veneta, ma alla fine dell’Impero tornò a essere una fortezza. Devastata da
Il centro abitato, di forma quadrangolare, si andò ampliando nel corso del tempo fino a coprire, in periodo imperiale, una vasta area. Pochi i monumenti sicuramente identificati: resti del foro (con annessa basilica), un tempietto a
Fra i monumenti medievali è di notevole rilievo la grande basilica, con annesso battistero, ricostruita (1021-31) in forme romaniche dal patriarca Poppone sul luogo di una basilica più antica: si è conservato un pavimento mosaicato con simboli cristiani, che reca l’iscrizione del vescovo Teodoro (305-306 o 315-316); notevoli anche gli affreschi bizantineggianti della cripta (12° sec.). L’interno della chiesa, ricostruito dopo il crollo del 1348, fu poi decorato nel Rinascimento. Il possente campanile (12°-14° sec.) fu modello a molti altri della regione. Dietro la basilica è il cimitero dei caduti, con la tomba dei militi ignoti (architetto G. Cirilli).
Patriarcato di A.Il metropolita di A., sede vescovile dalla seconda metà del 3° sec. e poi centro di provincia ecclesiastica, assunse il titolo di patriarca nel 554. Nel periodo carolingio il patriarcato estese a tutta l’Istria la sua giurisdizione, ridotta invece nel 952 da Ottone I, che unì la marca friulana, con l’Istria, al ducato di Baviera e
I patriarchi di A. dal 12° al 15° sec. fecero coniare l’aquileiese, moneta d’argento con il doppio e il mezzo.