APPIO

Enciclopedia Italiana (1929)

APPIO (fr. ache o céleri; sp. apio; ted. Sellerie; ingl. celery)

Fabrizio Cortesi

Con questo nome si indicano parecchie piante della famiglia Ombrellifere: cosi appio, appio dolce o appio grande è l'Apium graveolens L.; appio dei sassi o appio macedonico è il Bubon macedonicum L. (Athamantha macedonica Spr.); appio riso è l'Oenanthe crocata L.

La specie più importante è l'Apium graveolens L., pianta bienne che vive nei luoghi palustri in Europa, Caucaso, Asia occidentale fino alle Indie, Africa boreale, Abissinia, Capo di Buona Speranza, Isole Falkland, America meridionale; coltivata e naturalizzata nell'America settentrionale, Messico, ecc. In Italia si trova spesso nei luoghi umidi e palustri.

Di questa pianta viene adoperata la radice di odore gradevole e di sapore caldo e aromatico: essa contiene tracce di un olio essenziale, mannite, asparagina. I frutti dell'Appio sono ricchi di olio essenziale; i principî attivi sono l'apiolo e l'apiina.

Le forme coltivate di questa specie sono prive dei principî acri della forma spontanea, hanno un sapore dolciastro aromatico gradevole e costituiscono le varietà del sedano od appio dolce che vengono usate come erba aromatica da condimento o come ortaggi.

L'O. crocata L. dell'Europa centrale, che si trova in talune località della Sardegna, Corsica, Maddalena, Caprera ed Asinara è pianta fortemente velenosa perché contiene nelle sue radici un succo lattiginoso giallo, fra i cui costituenti vi è una sostanza resinosa tossica, detta Oenanthotossina, probabilmente assai affine, se non identica, con la Cicutotossina.

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Capo di buona speranza

America meridionale

Apium graveolens

Olio essenziale

Europa centrale