APOIDEI

Enciclopedia Italiana (1929)

APOIDEI (dal nome del genere Apis)

Guido Grandi

Superfamiglia d'Insetti dell'ordine degl'Imenotteri e del sottordine degli Apocriti, comprendente specie di piccole, medie o notevoli dimensioni, solitarie o sociali, col pronoto esteso all'indietro fino alle tegule e coi tarsi posteriori dilatati e ingrossati. L'apparato boccale è lambente (con lobi mascellari, palpi labiali e ligula più o meno allungati e spatolati), e, modificando la posizione dei suoi pezzi, riesce tanto a lambire sottili strati di liquido, quanto ad aspirarne un volume maggiore. La speciale conformazione delle tibie e dei tarsi posteriori, e anche quella dei tarsi medî, permette la raccolta del polline. Sono presenti ghiandole tegumentali ceripare. La maggioranza delle famiglie comprende forme solitarie e tutt'al più temporaneamente gregarie. Gli Halictini e i Ceratinini mostrano comportamenti che si possono ritenere fondamentalmente subsociali, per quanto ancora poco differenziati e non accompagnati da polimorfismo di casta. I bombi e le api costituiscono invece vere società, rispettivamente annue e persistenti, e ciascuna specie è rappresentata da 3 caste: femmine generanti (regine), maschi e operaie, tutte tre alate. Anche qui, come nelle vespe e nelle formiche, le operaie sono femmine ad organi genitali involuti; normalmente infatti non prolificano, ma in condizioni speciali di vita della collettività (notevole aumento del numero delle operaie e maggiore disponibilità di alimenti, ovvero mancanza della regina), divengono capaci di deporre partenogeneticamente delle uova, dalle quali sgusceranno solo larve di maschi.

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