APAMEA

Enciclopedia dell' Arte Medievale (1991)

APAMEA

J. Balty

(gr. 'Απάμεια; arabo Afāmiya o Fāmiya; od. Qal'at al-Muḍīq)

Città del Nord della Siria, situata sul fiume Oronte. Fondata nel 300/299 a.C., fu ricca e fiorente come capoluogo di una delle satrapie del regno seleucide e durante tutta l'età imperiale romana. Ricostruita ancora dopo i terribili terremoti del 526 e del 528, ma gravemente indebolita dalle incursioni persiane della fine del 6° e dell'inizio del sec. 7°, A. non fu però completamente abbandonata, come invece si è spesso sostenuto. Nel 638 passò sotto la dominazione araba, senza che questa conquista producesse cambiamente radicali. La crisi fu invece legata allo spostamento degli assi commerciali; da città, A. si trasformò in borgata, riducendosi infine a un villaggio di cui è difficile definire quale sia stata l'estensione. All'interno della cinta muraria antica i diversi quartieri furono occupati in misura differente; lo stesso assetto urbano della città si modificò profondamente, le costruzioni private invasero a poco a poco i tracciati delle larghe strade porticate, alcune delle abitazioni vennero abbandonate, mentre altre furono profondamente rimaneggiate attraverso una frammentazione degli spazi, anche in conseguenza della progressiva ruralizzazione della vita urbana. Le monete e i differenti tipi di ceramica invetriata raccolti in queste case attestano una occupazione regolare almeno fino al 10° secolo. Le chiese (chiesa ad atrium e cattedrale) continuarono a funzionare ben oltre la conquista araba, come testimoniano le tombe ad martires, con lampade di produzione islamica databili all' 8° e al 9° secolo. Una moschea, di piccolissime dimensioni, costruita con materiale di recupero, è stata inoltre individuata sul cardo. All'epoca delle crociate, A. appartenne al principato di Antiochia (1106-1149) e fu sede di un vescovado latino; oggetto di contesa durante tutto questo periodo, la cittadella fu infine conquistata da Nūr al-Dīn. I quartieri della città posti sull'altipiano furono completamente distrutti dai terremoti del 1157 e del 1170, mentre si è conservata parzialmente l'antica acropoli, circondata da una cerchia di mura della prima metà del sec. 13°, come testimoniano due iscrizioni del 1205/1206 e del 1256.

Bibl.: M. Van Berchem, E. Fatio, Voyage en Syrie, I, 2, Cairo 1914, pp. 189-192; C. Cahen, La Syrie du Nord à l'époque des Croisades et la principauté franque d'Antioche, Paris 1940, pp. 242-243; W. Müller-Wiener, Burgen der Kreuzritter im Heiligen Land, auf Zypern und in der Ägäis, München-Berlin 1966, pp. 58, 101, tavv. 50-51; J. Balty, J.C. Balty, Le cadre topographique et historique, "Actes du I Colloque Apamée de Syrie, Bruxelles 1969" (Fouilles d'Apamée de Syrie. Miscellanea, fasc. 6), Bruxelles 1969, pp. 29-46; M. Rogers, Apamea. The medieval pottery. Preliminary report, "Actes du II Colloque Apamée de Syrie, Bruxelles 1972" (Fouilles d'Apamée de Syrie. Miscellanea, fasc. 7), Bruxelles 1972, pp. 253-272; J.C. Balty, Guide d'Apamée, Bruxelles 1981; Bilan des aspects de l'architecture d'Apamée, "Actes du III Colloque Apamée de Syrie, Bruxelles 1980" (Fouilles d'Apamée de Syrie. Miscellanea, fasc. 13), Bruxelles 1984.J. Balty

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