ANTROPOSOFIA

Enciclopedia Italiana (1929)

ANTROPOSOFIA (dal gr. ἄνϑρωπος "uomo" e σοϕία "sapienza")

Vittorio Vezzani

È una dottrina teosofica - intendendo il termine teosofia in senso lato - che sta alla base di un movimento internazionale, prevalentemente teutonico, e che venne svolta e diffusa dal dottor Rudolf Steiner (1861-1925). Essa si riporta agli stessi concetti fondamentali delle moderne dottrine teosofiche (v. teosofia) e concepisce la realtà universale come una manifestazione divina in continua evoluzione, per la quale la terra e tutto il sistema planetario sono il risultato di una serie di precedenti esistenze e trasformazioni: anche gli uomini si vanno evolvendo e perfezionando attraverso innumerevoli ritorni alla vita fisica o rincarnazionii nello sforzo costante di sviluppare, elevare e universalizzare il proprio spirito esaurendo il destino o karma che, con le loro precedenti azioni, si sono andati preparando, e che ostacola il loro ritorno cosciente alla divinità.

Afferma di fondarsì su una vera e propria "scienza occulta", vale a dire sopra una serie di esperienze reali di ordine psichico e spirituale, che hanno luogo in modo diverso da quello basato sul funzionamento dei sensi fisici e che perciò sono occulte agli uomini ordinarî, ma divengono accessibili e controllabili per coloro che applichino opportunamente i metodi di sviluppo spirituale con i quali l'uomo può sperimentare la verità del mondo soprasensibile.

L'antroposofia nega di essere una religione, ma indica all'uomo la capacità ch'egli ha in sé medesimo di giungere con le proprie forze alla conoscenza delle cose invisibili e di compiere la sua necessaria funzione nell'universo.

Come altre scuole di occultismo, essa propugna una teoria della costituzione occulta dell'uomo, e fa una distinzione quadruplice (1, corpo fisico; 2, corpo eterico o vitale; 3, corpo astrale; 4, ego) oppure - tenendo conto anche degli elementi spirituali soprasensibili - settemplice (1, corpo fisico; 2, corpo eterico o vitale; 3, corpo astrale; 4, ego; 5, ego spirituale; 6, spirito vitale; 7, uomo-spirito) dei principî o dei veicoli di manifestazione umana, corrispondenti ad altrettanti ordini di vita o di realtà cosmica. Descrive la funzione di tali veicoli nella veglia, nel sonno e nella morte.

Per quanto concerne gl'insegnamenti relativi all'evoluzione del cosmo e dell'uomo, la dottrina antroposofica poco si discosta da quella teosofica originaria della Dottrina segreta di H. P. Blavatsky, da cui sembra derivata, pur adottando terminologia diversa e maggiore ordine di esposizione. Da essa si differenzia per il fatto che non indica così esplicitamente - come nel caso della Dottrina Segreta - le fonti d'informazione.

L'originalità dell'insegnamento antroposofico consiste in principal modo nell'inserzione di una sua concezione del cristianesimo nell'ambito delle tradizioni occulte orientali. La venuta di Cristo segna il grande passo che ha condotto l'umanità a una nuova pietra miliare sul cammino del suo divenire. Cristo è lo spirito centrale del cosmo, lo spirito solare o - meglio - la divinità che giunge all'uomo attraverso lo spirito solare. L'afflato divino non poteva venire nella sua pienezza a spiritualizzare l'uomo prima della comparsa di Cristo sulla terra, perché l'uomo non era ancora atto a riceverlo. Col suo avvento si afferma un ideale umano di unione che si oppone a qualsiasi separazione; l'ideale della fratellanza universale, il sentimento della comune origine, nell'intimo di ogni uomo. Così lo spirito divino riaffiora dal creato e tende a ricondurre l'uomo cosciente a Dio.

Questa concezione, che ha il merito di rappresentare un tentativo per armonizzare le tradizioni orientali e quelle occidentali, si accompagna con tutto un florilegio di interpretazioni occulte dell'insegnamento cristiano, che - specialmente dal punto di vista storico ed esegetico - sono molto discutibili.

Il dottor Rudolf Steiner, nutrito di solidi studî naturalistici e filosofici, era già decisamente avviato lungo la linea dell'esoterismo cristiano che si riconnette alla tradizione rosacrociana, quando entrò a far parte, nel 1902, della Società teosofica. Divenuto segretario generale della sezione tedesca della società, si separò da questa nel 1913, in seguito ad una delle tante gravi crisi della società stessa, e fondò e diresse con largo assenso di seguaci una nuova organizzazione da lui denominata "Società antroposofica". Quest'ultima prese largo sviluppo, stabilì il suo quartiere generale in Svizzera, a Dornach, presso Basilea, dove lo Steiner - che nelle sue molteplici attività coltivò anche le arti figurative - costruì uno strano edificio in legno, il Goetheanum, decorato di figurazioni simboliche. L'edificio bruciò qualche anno fa, ma fu ricostruito in cemento armato con maggiore ampiezza. Nel suo interno e nelle adiacenze funzionano gli organismi amministrativi ed editoriali della società, la biblioteca, le varie sezioni della Scuola di scienze spirituali, e hanno luogo convegni e rappresentazioni artistiche. La società ha ricche pubblicazioni periodiche e diffonde le opere dello Steiner e di alcuni dei suoi discepoli. Conta numerosi gruppi nazionali in Germania, in Inghilterra e in tutti i principali paesi d'Europa e d'America. Ha soci in tutto il mondo in numero di oltre 12.000, dei quali 10.000 circa di nazionalità germanica. In Italia esistono alcuni gruppi attivi, non riuniti, come negli altri paesi, in federazione.

Bibl.: Oltre alle opere più note di R. Steiner (fra le quali: Theosophie, Lipsia 1904; Wie erlangt man Erkentnisse der höheren Welten?, Berlino 1909; Die Geheimwissenschaft im Umriss, Lipsia 1910, tutte tradotte anche in italiano), cfr. K. Holl, Steiner's Anthroposophie, Berlino 1921; D. H. Kerler, Die philosophische Grundlagen der Steiner'schen Anthroposophie, Ulm 1921; E. Boldt, Von Luther bis Steiner, Monaco-Berlino 1921; W. Hauer, Werden u. Wesen der Anthrosophie, Stoccarda 1922; H. W. Schomerus, Die Anthroposophie Steiners u. Indien, Lipsia 1922. In senso contrario, v. specialmente F. Gogarten, Rudolf Steiners "Geisteswissenschaft" u. das Christentum, Berlino 1920; A. Mager, Moderne Theosophie, Monaco 1922; A. Stolzenburg, Anthrosophie u. Christentum, Berlino 1925; ed anche R. Guénon, Le théosophisme, histoire d'une pseudo-religion, Parigi 1921, c. XXII (v. anche steiner).

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