LOTTI, Antonio

Enciclopedia Italiana (1934)

LOTTI, Antonio

Gastone ROSSI-DORIA

Compositore di musica, nato probabilmente a Venezia (secondo alcuni a Hannover) circa il 1667, morto a Venezia il 5 gennaio 1740. Il padre, Matteo, era maestro della cappella di corte a Hannover. Il piccolo Antonio studia nondimeno a Venezia, sotto la guida di G. Legrenzi, e compie progressi assai rapidi. Nel 1687 entra nella Confraternita di S. Cecilia e, in qualità di cantore, nella cappella di S. Marco. Nel 1692 ottiene il posto di secondo organista, succedendo a C. F. Pollarolo diventato allora vice-maestro; nel 1704 è primo organista, al posto dello Spada, e nel 1736, dopo tre anni di interinato dalla morte di A. Biffi, ottiene la nomina a maestro della cappella, in seguito a concorsi ai quali avevano preso parte N. Porpora e G. Porta. Il L. era d'altra parte già celebre, anche fuori d'Italia, fin dal mezzo della sua felice carriera. Nel 1712 la sua valentia aveva avuto modo di mostrarsi agli occhi del principe ereditario di Sassonia, il quale lo invitò a lavorare per Dresda. E nel settembre 1717 il L., ottenuto il consenso dei procuratori di S. Marco, si reca in quella città con la moglie, la rinomata cantante Santa Stella (da lui sposata da poco), e con una compagnia lirica. A Dresda il L. compone e allestisce tre opere teatrali, pur senza lasciare la produzione sacra e religiosa né la profana da camera. A Venezia ritorna nel 1719.

Durante questa carriera di virtuoso (organista e cantore), di compositore, d'insegnante (nella scuola da lui stesso fondata in Venezia aveva allievi come B. Galuppi, M. Gasparini, Girolamo Bassani, G. Saratelli, B. Marcello e G. B. Pescetti) il L. dà opera a musiche di ogni genere: al teatro egli lavora con fecondità se non eccessiva relativamente ai tempi certo pur sempre notevole, e con risultati artistici parimenti importanti. Venezia ebbe dal L., durante il ventennio 1693-1717, 17 opere, dati nei teatri di S. Angelo, S. Cassiano, S. Giovanni Crisostomo, Ss. Giovanni e Paolo. Vienna ebbe il Costantino (1716) cui J. J. Fuchs aggiunse una ouverture e A. Caldara intermezzi di carattere giocoso. Le tre opere date a Dresda: Giove in Argo (1717), Ascanio ossia Gli odii delusi dal sangue (1718) e Teofane (1719), sono da considerarsi tra le migliori, con le altre musiche composte durante e dopo quel periodo.

La produzione non teatrale è comunemente stimata superiore, e alcune composizioni sacre (come i Miserere, i Crucifixus) e profane da camera (come alcuni madrigali e duetti) sono ancora oggi note e talvolta eseguite. La grande fama raggiunta dal L. non impedì, vivo ancora il maestro, critiche assai violente contro alcune delle migliori opere. Dapprima semplicemente in manoscritto, poi a stampa (Venezia 1705) circolò una Lettera famigliare d'un accademico filarmonico ed Arcade Discorsivo sopra un libro di Duetti, Terzetti e Madrigali a più voci, attribuita dal Fontana a Benedetto Marcello, il quale pure era stato allievo del L. Nella quale Lettera vengono mosse aspre critiche a una delle più mature pubblicazioni del maestro: i Duetti, terzetti e madrigali da 2 a 5 voci, dati fuori nello stesso anno 1705, critiche concernenti specialmente l'ardimento delle armonie. Il L. era infatti un armonista spesso audace, ma sempre inteso a scopi d'espressione, e le sue armonie tendono appunto a una maggiore intensità lirica. La sua scrittura era del resto ispirata, come la struttura formale, allo spirito della tradizione, e, specialmente nella musica sacra, conservò sempre una severità degna dei tempi migliori dell'arte religiosa.

Opere: Al teatro il L. diede, tra l'altro, i seguenti melodrammi: Il trionfo dell'innocenza (1693), Tirsi (1696; del L. solo il 1° atto), Sidonio (1706), Achille placato, Teuzzone (1707), Il vincitor generoso (1708), Ama più chi men si crede (1709), Il comando non inteso ed ubbidito, Isacco tiranno (1710), La forza del sangue (1711), Il tradimento traditor di sé stesso, L'infedeltà punita (con F. Pollarolo), Porsenna (1712), Irene Augusta (1713), Il Polidoro (1714), Foca superbo (1715), Costantino (1715), Alessandro Severo, Giove in Argo (1717), Ascanio ossia Gli odii delusi dal sangue (1718), Teofane (1719), oltre l'opera rappresentata a Napoli nel 1708 sotto il titolo L'inganno vinto dalla ragione, con molte aggiunte di G. Vignola, della quale opera si ignorano data e titolo originarî. Oratorî: Il voto crudele, L'umiltà coronata, Gioas re di Giuda, Giuditta. Musica sacra e religiosa: Messe, Mottetti, Miserere, Crucifixus ecc. Musica profana: un libro di Duetti, Terzetti e Madrigali da 2 a 5 voci (Venezia 1705).

Edizioni moderne: Quattro Messe e alcuni pezzi sacri in S. Luck, Sammlung ausgezeichneter Kompositionen für die Kirche (1859, 2ª ed., 1884-85), altri (3 Crucifixus, a 6, 8, 10) nelle raccolte del Rochlitz, del Proske, del Commers, Schlesinger, Trautwein ecc.

Bibl.: F. Caffi, Lettera... ad E. Cicogna intorno alla vita ed al comporre di A. L., Venezia 1835; O. Chilesotti, Sulla lettera critica di B. Marcello contro A. L., Bassano 1885; A. Schmid, Der berühmte Tonsetzer A. L., in Österr. Blätter f. Litteratur und Kunst, Vienna 1845; A. Spitz, A. L. in seiner Bedeutung als Operkomponist, diss. Monaco, pubbl. a Lipsia 1918.