Cittèrio, Antonio

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Designer e architetto italiano (n. Meda 1950). Esponente di rilievo del design italiano, ha operato in diversi ambiti del progetto: architettura, industrial design, interni, immagine coordinata e grafica. Ha insegnato e tenuto conferenze in numerose università italiane e straniere tra cui l'Università di Roma "La Sapienza", la Domus Academy di Milano, il Royal college of art di Londra e l'Università di Mendrisio in Svizzera.

Vita

Laureatosi in architettura al Politecnico di Milano, ha lavorato dal 1972 al 1981 con P. Nava (n. 1943), dal 1987 fino al 1996 in associazione con T. Dwan (n. 1957), mentre nel 1999 ha fondato con P. Viel (n. 1962) la Antonio Citterio and partners, con sedi a Milano e Amburgo. Professore presso l’Accademia di architettura dell’Università della Svizzera italiana (dal 2006), è membro del Consiglio italiano di design (dal 2007). La sua attività progettuale si caratterizza per una ricercata innovazione tipologica, a cui corrispondono rigore geometrico e sobrietà formale, in sintonia con le più recenti manifestazioni del minimalismo. Disegnando collezioni di prodotti, allestimenti, show rooms, insediamenti produttivi e uffici, è diventato il progettista di riferimento per molte aziende come, per es., la B&B, la Flexform e la Vitra. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, tra i quali il Compasso d'oro nel 1987 (per Sity) e nel 1995 (per Mobil), il premio Top Ten 1993 (sempre per Sity) e il premio Royal designer for Industry dalla Royal Society for the encouragement of arte, manifactures & commerce di Londra (2007). Sulla sua opera sono state organizzate mostre a Roma (1985), Amsterdam, Parigi e Weil am Rhein (1990), Bordeaux (1993), Osaka e Tokyo (1994) e Milano (1999).

Opere

Nell'ambito dei progetti di architettura di interni si possono citare: i negozi di F. Santini (1983-96); la catena Esprit (1990); i punti vendita Habitat (1996-97); gli spazi per la vendita dell'automobile Smart (1998); i negozi Stefanel (1999-2000); l'intervento alla Linea 1 della metropolitana di Milano (2000); la ristrutturazione dello storico palazzo comunale di Clusone (2005); nuova sede centrale di Ermenegildo Zegna (2008). Tra i prodotti più significativi disegnati per diversi settori merceologici si ricordano: le cucine Mediterranea (1992), Artusi (1997) e Brio (2000) per Arclinea; gli imbottiti Sity (1986), il sistema di contenitori Domus (1989) e la poltrona Web (1999) per B&B; le collezioni ABC e Brenda (1998) per Flexform; i sistemi di sanitari 500 e Join (2000) per Pozzi Ginori; le collezioni di lampade Neolux e Beam (2000) per Flos; il sistema di arredo per ospedali Emme (1993) per Industrie Malvestio; i carrelli Leopoldo, Filippo, Battista e Gastone (1991), il sistema di contenitori Mobil (1995) e il tavolo Glossy (2000) per Kartell; il sistema interparete Metropolis (1984) per Tisettanta; le sedute AC Program (1989), la sedia T-Chair (1994) e diversi sistemi di arredi, divisori, librerie e contenitori (1994-2000) per Vitra.

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