Callado, Antônio Carlos

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Scrittore brasiliano (Niterói 1917 - Rio de Janeiro 1997). Iniziò all'età di vent'anni la sua carriera di reporter e cronista per il Correio da manhã; tra il 1941 e il 1947 visse a Londra, lavorando per la BBC. Nel giornalismo, esercitato fino al 1975, come peraltro nella parallela attività di scrittore e drammaturgo, espresse il suo impegno politico e sociale "spontaneamente di sinistra" (come ebbe a dire in un'intervista) a causa del quale conobbe la prigione nel 1964 e nel 1969 fu privato per dieci anni dei diritti civili. Illuminanti in tal senso sono i numerosi reportage: Esqueleto na lagoa verde (1953), resoconto di un viaggio nel Nord del paese; Os industriais da sêca (1959); Tempo de Arraes (1964), dal significativo sottotitolo Padres e comunistas na revolução sem violência, in cui racconta l'esperienza del governo di M. Arraes, dal 1961 al 1964, nello Stato di Pernambuco; Vietnã do Norte (1969), resoconto del viaggio che fece nel 1968 nel Vietnam in guerra; Passaporte sem carimbo (1978). Agli anni Cinquanta e Sessanta appartiene la maggior parte dei suoi testi teatrali: del 1951 è la sua prima commedia, O fígado de Prometeu, cui seguirono A cidade assassinada (1954), Frankel (1955), Pedro Mico e O colar de coral (entrambe del 1957), O tesouro de Chica da Silva (1959), Uma rede para Iemanjá (1961), Forró no Engenho Cananéia (1964) e infine A revolta da cachaça (1983). Si dedicò anche al genere biografico con Retrato de Portinari (1955), sulla figura di C. Portinari. La fama di C. rimane comunque legata soprattutto alla sua opera narrativa, dove le istanze sociopolitiche trovano esito in una scrittura asciutta e ironica, di notevole efficacia poetica. Nel suo primo romanzo, Assunção de Salviano (1954), emerge una tematica mistica che si ripropone nel successivo A Madona de cedro (1957), storia di un'espiazione religiosa ambientata a Congonhas do Campo. Del 1967 è Quarup (trad. it. 1972), il romanzo che gli ha assicurato il successo internazionale: attraverso la storia del prete comunista Nando, esponente inconsapevole della teologia della liberazione, che dopo aver viaggiato per tutto il Brasile passa dalla predicazione all'azione, C. rivela agli stessi Brasiliani la realtà del paese vista dal mondo dei derelitti. Seguirono: Bar don Juan (1971), sagace ritratto della sinistra salottiera; Reflexos do baile (1976), sull'ondata di sequestri politici avvenuti a Rio negli anni Sessanta e Settanta; Sempreviva (1981; trad. it. 1994), ambientato nel Pantanal, la regione paludosa lungo il corso del fiume Paraguay, in cui C. affronta il tema dell'opposizione politica e della repressione poliziesca; A expedição Montaigne (1982; trad. it. 1993); Concerto carioca (1985; trad. it. 1990); Memórias de Aldenham House (1989); la raccolta di racconti O homem cordial (1993).

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