Corréggio, Antonio Allegri detto il

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Pittore (Correggio 1489 circa - ivi 1534). Scarne sono le notizie sulla sua vita, trascorsa prevalentemente nel paese natale e a Parma: la sua formazione dovette avvenire nel clima culturale mantovano, segnato dall'incisiva lezione del Mantegna e dai nuovi apporti classicisti del Costa. Nella Madonna di S. Francesco (Dresda, Gemäldegal.), commessa nel 1514 dalla chiesa di Correggio, nelle opere che la critica assegna al periodo precedente (Madonna tra angeli musicanti, Firenze, Uffizi; Natività con s. Elisabetta e s. Giovannino, Milano, Brera) e a quello successivo (Congedo di Cristo dalla Madre, Londra, Nat. Gall.; Epifania, Milano, Brera; Madonna Campori, Modena, Gall. Estense; La zingarella, Napoli, Mus. di Capodimonte), nuove suggestioni, da Leonardo a Giorgione, a Raffaello, sono rielaborate in un linguaggio personale che, nella preziosa delicatezza cromatica, nella fluidità delle forme avvolte dalla lieve atmosfera dello sfumato, trasmette una nuova e intensa sensibilità emozionale. Nella decorazione della Camera della Badessa, nel convento di S. Paolo a Parma (1518-19), le allusioni araldiche e mitologiche del complesso programma iconografico si sviluppano armoniosamente nell'organizzazione strutturale della pergola, impostata al di sopra delle lunette monocrome con un originale superamento dell'illusionismo prospettico del Mantegna che richiama esperienze leonardesche (sala delle Asse del Castello di Milano) e soprattutto soluzioni raffaellesche (decorazioni della Farnesina a Roma), tanto da far supporre un viaggio a Roma dell'artista. La decorazione della cupola di S. Giovanni Evangelista a Parma (1520-23), con l'eliminazione di ogni supporto geometrico o architettonico e l'illusione spaziale creata dalla libera composizione delle masse, con gli audaci scorci e il moto vorticoso delle figure, si impone come assoluta novità. Il medesimo principio, più grandiosamente attuato, informa la decorazione della cupola del Duomo di Parma (1526-30) raffigurante l'Assunzione della Vergine. Contemporaneamente le pale d'altare propongono con effetti luminosi dorati (Madonna di S. Girolamo, Parma, Gall. naz.) o suggestivi notturni (Adorazione dei pastori, Dresda, Gemäldegal.) una dinamica impostazione compositiva in diagonale che attrae emotivamente lo spettatore (Madonna della scodella, Parma, Gall. naz.), elementi che informano anche le tele con gli amori di Giove che il C. dipinse negli ultimi anni della sua vita per Federico Gonzaga (Danae, Roma, Gall. Borghese; Leda, Berlino, Staat. Mus.; Io e il Ratto di Ganimede, Vienna, Kunsthist. Mus.).

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