Pagliaro, Antonino

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Orientalista e glottologo italiano (Mistretta 1898 - ivi 1973). L'attività di P. si è spiegata nell'interpretazione storica di fatti linguistici nel campo indoeuropeo e nel romanzo (il digamma in Omero, la nozione di «sacro» nella lingua greca, i fuochi sacri dello zoroastrismo, la lingua dei Siculi, Liguri in Sicilia, l'elemento arabo nel siciliano, la latinità della Sicilia) e nell'esegesi di testi in base a criterio linguistico (note omeriche, l'iscrizione di Dueno, il valore dei presenti in -t nel mediopersiano dei libri, note di lessicografia pahlavica, note dantesche, il Cantico delle creature). Nel campo iranico, oltre a ricerche etimologiche e storiche, ha atteso alla pubblicazione e all'illustrazione di testi epigrafici, letterari e giuridici del Medioevo persiano (Ayātkār-i Zarērān, epica e romanzo nel Medioevo persiano, le iscrizioni pahlaviche della Sinagoga di Dura, il capitolo dell'anticresi nel Mātīkān i hazār Dātistān). Come teorico del linguaggio, dopo avere aderito a un indirizzo strettamente idealista storicista, ha raggiunto posizioni proprie, secondo le quali il linguaggio è fatto di conoscenza, e la lingua è sistema distintivo di tale conoscere.

Vita

Studiò filologia classica a Firenze con G. Vitelli, linguistica indoeuropea e iranistica a Heidelberg con Chr. Bartolomae. Prof. univ. dal 1927, ha insegnato glottologia, iranistica e, dal 1956 al 1961, filosofia del linguaggio a Roma; primo redattore-capo dell'Enciclopedia Italiana (1925-29), fu poi direttore del Dizionario di politica (pubblicato nel 1940). Direttore della rivista Ricerche linguistiche; socio naz. dei Lincei (1966).

Opere

La sua attività si è svolta nel campo indo-europeo, in quello romanzo, e nell'esegesi di testi in base a criterio linguistico, da lui stesso definita «critica semantica». Nel campo iranico, oltre che a ricerche lessicografiche, etimologiche e storiche, ha atteso alla pubblicazione e all'illustrazione di testi epigrafici, letterari e giuridici in specie del Medioevo persiano. Come teorico del linguaggio, dopo aver aderito a un indirizzo idealista, ha raggiunto posizioni proprie, secondo le quali il linguaggio è fenomeno di conoscenza e la lingua è sistema distintivo di tale conoscere. Tra le opere: Epica e romanzo nel Medioevo Persiano (1927); Sommario di linguistica ario-europea (1930); Il segno vivente (1952; nuova ed. 1969); Saggi di critica semantica (1955); Nuovi saggi di critica semantica (1956); La parola e l'immagine (1957); Poesia giullaresca e poesia popolare (1958); Storia della letteratura persiana (1960); Alessandro Magno (1961); Altri saggi di critica semantica (1961); Linee di storia linguistica dell'Europa (1963); Ulisse: ricerche semantiche sulla Divina Commedia (2 voll., 1966); Ironia e verità (1970); La forma linguistica (1973).

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