ANNAM

Enciclopedia Italiana (1929)

ANNAM (An-nam "Sud pacificato"; A. T., 95-96)

Gui. C.
C. Maw.

Zona periferica orientale della penisola indocinese; compresa fra 10° 31′ e 20° 33′ di lat. N. e fra 101° 39′ e 107° 8′ di long. E., presenta la figura di una fascia a forma di S, tra la Cocincina a .S. e il Tonchino a N. Le sue coste meridionali sono bagnate dal Mare Cinese Meridionale, le settentrionali dal Golfo del Tonchino. Ad ovest confina con la Cambogia e col Laos; la sua larghezza varia dai 30 ai 50 km:; la superficie è di 150.000 chilometri quadrati.

Il lato più lungo dell'Annam è addossato alla catena annamitica, della quale occupa nel sud ambedue i versanti: catena a rilievo assai accidentato, formata da una successione di vertebre disarticolate, senza una regolare linea centrale di vetta. Le maggiori cime, molto distanti l'una dall'altra, sorpassano i 2000 m. (massiccio La Mère e l'Enfant a sud), mentre varî passi depressi attraversano la catena, come, da N. a S., quelli di Keo-Neua (739 m.), Tra-Mua (950 m.), Yok-Kao (700 m.). Alcuni contrafforti, Deo-Ca, "colle delle nubi", Capo Varella, se ne staccano a sprone, arrivando fino al mare. Fra le articolazioni della catena, a 1000-1200 m. di altitudine, giacciono gli altipiani leggermente ondulati di Langbian, Darlac, Ankhé, Boloven. La costa si presenta alta e diruta sul Mare Cinese Meridionale. Le parti centrali della catena annamitica sono costituite da formazioni arcaiche primarie (scisti cristallofilliani o cristallini, gneiss e micascisti), traversate da rocce eruttive cristalline (granito, diorite, pegmatite, sienite), posteriori alle formazioni stesse e accompagnate a loro volta da espandimenti basaltici orizzontali e da rioliti, che sembrano posteriori all'epoca liasica. La molteplicità delle pieghe sinclinali e anticlinali sui due versanti dell'ossatura montana, ha favorito la formazione di fratture e la mineralizzazione a filoni, che comprende, fra l'altro, l'oro nativo o associato, il piombo, il rame, lo zinco e l'arsenico. Dall'era primaria a quella secondaria, attraverso il Devonico e il Permo-triassico fino al Lias, si hanno formazioni di grès, di argille variegate, di calcari e di scisti argillosi. All'epoca liasica risalgono i depositi carboniferi. Le età più recenti sono rappresentate soltanto dai depositi quaternarî delle valli e dalle alluvioni degli attuali delta ed estuarî.

Idrografia e clima. - La vicinanza al mare dei versanti montani orientali lascia ai fiumi un troppo breve percorso perché possano svilupparsi. I corsi d'acqua rapidi e tortuosi, navigabili nella parte inferiore solo da piroghe, non hanno quindi importanza per i trasporti fluviali. Vanno ricordati il Songma nel nord, nella provincia di Thanh hoa, il Songba presso il Capo Varella, i corsi d'acqua di Hue e di Vinh. Alcuni fiumi notevoli nascono però dalle pendici dell'altipiano di Langbian: lo Srepot, che si getta nel Mekong; il Dong naï e il suo affluente Da-Lagna, che formano il Saigon.

Il paese è soggetto al regime dei monsoni, che determinano, l'uno (di NE., settembre-aprile) una fresca stagione di piogge, l'altro (di SO., aprile-agosto) una stagione calda e asciutta, ma temperata sulla costa dalle brezze marine. Il decorso annuo della temperatura può essere esemplificato dai dati raccolti per la stazione di Hue: media annua 25°4, media del mese più caldo (di solito il giugno) 29° 5, del mese più fresco (febbraio) 19° 7. L'escursione annua è perciò scarsa (9°8); le medie dei massimi e dei minimi termici assoluti dànno però uno scarto abbastanza notevole (40°4; 12°1): l'oscillazione diurna è ancora meno sensibile, andando da una media di 8°2 nell'agosto ad una di 4°6 nel novembre. L'umidità atmosferica è sempre forte. La pioggia misura 2591 mm., distribuiti in 147 giorni, con un minimo di 45 mm. nel marzo, e un massimo di 668 mm. nell'ottobre. Sugli altipiani il clima, conservando all'incirca lo stesso andamento, si fa temperato. Le coste sono situate sulle traiettorie dei tifoni provenienti da est e da sud-est.

Popolazione. - Dal censimento del 1921 risultava una popolazione di 4.945.000 abitanti, dei quali 1877 Francesi. Dal censimento del 1926 risultano 5.581.000 abitanti, con una densità media di 33 ab. per chilometro quadrato. L'alto coefficiente di natalità presso gli Annamiti è bilanciato dalla mortalità infantile, la quale però, in seguito alle misure prese, e specialmente al servizio ambulante di vaccinazione e di chinizzazione, va decrescendo. Gli Annamiti agricoltori occupano le depressioni alluvionali rivierasche delle coste, che essi hanno popolate fin dai tempi più antichi, avanzando da nord a sud, mentre respingevano nell'interno le tribù primitive, e, nei tempi storici, sottomettendo i Ciam (Tcham) che occupavano la metà meridionale dell'Annam e dei quali restano ora solo piccoli gruppi sparsi nelle foreste. Le tribù primitive, dette collettivamente Moi dagli Annamiti, m0strano affinità culturali con gl'Indonesiani. Sono circa mezzo milione d'individui, e si possono raccogliere in due gruppi: l'uno comprende quelli che, come i Ciam, parlano lingue austro-asiatiche con forti mistioni indonesiane (Radè, Giarai, Pih, Raglai); l'altro quelli che rientrano nettamente nella famiglia austro-asiatica, come i Pnong, Stieng, Tiom-Puon, Brau, Boloven, Sedang, Kaseng, Alakg, Kontu, sparsi sugli altipiani interposti fra la catena annamitica e il Mekong. Queste tribù vivono di caccia e di agricoltura nomade praticata nelle radure delle foreste incendiate (Rais). A contatto con la colonizzazione europea, gli Annamiti cominciano a fornire una mano d'opera apprezzabile, e anche fuori del paese la penetrazione annamitica si accentua. Gruppi di Cinesi esercitano il commercio in alcuni centri. Il confucianesimo ha fra gli Annamiti più seguaci che il buddismo, ma essi praticano specialmente il culto degli antenati; le tribù primitive sono animiste. La lingua parlata annamitica è monosillabica, e i missionarî del sec. XVII ne hanno tratto il Quôc-Ngû, lingua scritta con caratteri latini. Le tribù primitive dei monti parlano, come si è detto, lingue polisillabiche più o meno apparentate alle indonesiane, appartenenti cioè alla famiglia maleopolinesiana.

Produzione e amministrazione. - Il paese è essenzialmente agricolo. Principali prodotti, nel 1926, erano (in migliaia di tonn.): riso 1256, granturco 54, zucchero di canna 35, manioca 34. La superfice coltivata a tè è di 12.000 ettari. Sono pure da ricordare: patate, dolichos, soja, fagioli, arachidi, sesamo, ricino, ramiè, noce di cocco, caffè, caucciù (Hevea), cotone, areca, cannella di Cina, gelso. Dalla semplice raccolta provengono cannella selvatica, lacca, benzoino, cardamomo, palme, bambù, resine, mentre l'industria forestale fornisce legnami varî da costruzione e di lusso.

Principali industrie sono: la sericoltura (prod. 60 tonn. di seta grezza nel 1926), le segherie, le saline, gli oleifici e gli zuccherifici indigeni, la filatura e tessitura, le industrie d'arte locale (oreficeria, legni scolpiti). Gli animali d'allevamento in ordine d'importanza sono i buoi e i bufali, i maiali e i cavalli. Una certa importanza hanno pure l'avicoltura e l'apicoltura. Le miniere, parzialmente in esercizio, dànno oro, antracite, fosfati, cerusite, galena, titanato di ferro, cromite, antimonio. Principali centri d'abitazione, oltre alla capitale Hue (v.), sono Qui nhon, Tourane, Fai fo, Vinh e Thanh hoa. La rete stradale ha uno sviluppo di 7764 km., un terzo dei quali carrozzabili. Tre tronchi della futura transindocinese, per 668 km., sono in territorio annamitico, più il principio della ferrovia per il Sanatorio di Langbian.

I tre porti principali, Qui nhon, Tourane e Benthuy, sono serviti dalla compagnia delle Messageries Maritimes, da scialuppe a vapore per il cabotaggio, e da giunche cinesi. La costa meridionale ha buoni porti naturali nella baia di Cam-Ranh e in Port Dayot. Il movimento commerciale del 1926 ha raggiunto, per le importazioni 72 milioni, per le esportazioni quasi 97 milioni di franchi francesi.

L'Annam è posto sotto il regime del protettorato, e forma una delle cinque parti dell'Unione Indo-Cinese. Il governo francese, conformemente al trattato del 25 agosto 1883, vi è rappresentato da un residente superiore. In ogni provincia un residente controlla l'amministrazione indigena. Il sovrano dell'Annam, col titolo d'imperatore, governa assistito da un consiglio privato (co-mât), composto di 5 alti mandarini, a capo di 5 ministeri indigeni. Ogni provincia è amministrata da un governatore, tong-doc, aiutato da un amministratore propriamente detto, quang-, e da un amministratore della giustizia, an-sat. La provincia è divisa in prefetture (phu) e sotto-prefetture (huyen). L'Annam comprende 16 provincie e 2 città autonome (Tourane e Dalat). Non ha esercito proprio, ma gli Annamiti, obbligati al servizio militare con ferma di quattro anni, vengono incorporati nella divisione dell'Annam e Tonchino. A Hue si trova distaccato in permanenza un battaglione del reggimento di fanteria coloniale residente ad Hanoï (Tonchino).

Storia. - Già fin dalla seconda metà del sec. XVIII la Francia aveva uno stabilimento commerciale sulle coste del Mar della Cina, e precisamente a Tourane, riconosciuto e dotato di privilegi in seguito ad accordi dell'agente della Compagnia delle Indie orientali con l'imperatore dell'Annam. Nel 1785 il principe annamita Nguyen-Anh, deposto da un usurpatore, per consiglio del missionario Pigneaux de Behaine si rivolse per aiuto al re di Francia; e nel 1787, in cambio della promessa di aiuti, concesse a Luigi XVI l'isola di Condor (Pulo Condor), di fronte alle foci del Mekong, e la baia di Tourane. Con armi francesi Nguyen-Anh poté risalire sul trono col nome di Gialong; e durante tutta la vita favorì missionarî e commercianti francesi. Nel sec. XIX, avendo i successori di Gialong perseguitato le missioni francesi, il re Luigi Filippo mandò navi da guerra, che bombardarono Tourane, divenuto porto militare dell'Annam (1847); poi anche Napoleone III inviò navi da guerra, che bombardarono prima Thuan-an, altro porto annamita, a nord di Tourane (1856), e poi Tourane (1858), e occuparono la provincia di Concincina, appartenente all'impero annamita. La conquista non fu facile; ma alla fine nel 1863 il sovrano Tu-Duc fu costretto a cedere tutta la Concincina all'Impero francese (trattato del 13 aprile 1863). Più tardi scoppiò aspro conflitto tra l'Annam e la Francia a proposito del Tonchino, sulla cui regione gli Annamiti esercitavano la dominazione. In seguito all'esplorazione di Doudart de Lagrée, alla scoperta del Songcoi, o Fiume Rosso, e ai tentativi degli Annamiti per impedire la navigaziome del fiume, il tenente di vascello Garnier s'impadronì (1873) del delta del fiume e della città di Hanoï; in seguito occupò tutte le ricche città del delta, aprendo alla navigazione il Song-co:. Con due centinaia di soldati coloniali su due piccole cannoniere, egli batté gli Annamiti e le bande cinesi dette Bandiere nere; ma lasciò la vita in un combattimento. L'Annam fu costretto ad accettare il protettorato francese su quella provincia, e a concedere libertà di commercio, non solo nel Tonchino, ma in tutto l'Annam (15 marzo 1874, trattato di Saigon).

Ma poi in seguito, per eccitamento dell'imperatore Tu-Duc, che mal tollerava lo stabilimento di una guarnigione francese ad Hanoï, scese in campo la Cina, vantando una specie di alto protettorato sull'intera regione annamita. La Francia fu allora tratta a combattere un'aspra lotta contro la Cina e le popolazioni tonchinesi. Nel 1882 il capitano di fregata Rivière prendeva d'assalto Hanoï, e, poco dopo (marzo 1883), Nam-Dink, scacciando gli Annamiti dal Tonchino. Ma un nuovo intervento delle Bandiere nere portò alla battaglia detta del Ponte di Carta, nella quale periva col fior fiore dei suoi ufficiali l'eroico Rivière. La Francia allora dichiarò apertamente la guerra al nuovo imperatore dell'Annam, Hiep-Hoa, che rifiutava di riconoscere il protettorato. L'ammiraglio Courbet, alla testa di una potente armata (due corazzate, un incrociatore, tre cannoniere), bombardò i forti di Thuan-an, porto della capitale; poi fece risalire il fiume alle cannoniere, verso la capitale. Sotto la minaccia dei cannoni, Hiep-Hoa e il suo consiglio di reggenza firmavano il trattato di Hue, per cui l'Annam riconosceva definitivamente il protettorato francese, accettando che una guarnigione francese difendesse e proteggesse il residente, stabilito ad Hue. Veniva inoltre regolato meglio il protettorato francese sul Tonchino; e venivano rettificate, a vantaggio della Francia le frontiere della Concincina. Il Tonchino venne sottomesso dopo una gloriosa, ma faticosa campagna contro la Cina e le Bandiere nere, campagna in cui la Francia impiegò più di 20.000 uomini. Il protettorato sull'Annam pareva consolidato e assicurato, quando la morte di Hiep-Hoa venne a metterlo in pericolo. Scoppiò infatti una rivolta fomentata dai reggenti dell'impero in nome del nuovo sovrano Unglich; ma l'energico intervento del generale De Courcy ebbe presto ragione degl'insorti: i reggenti, conducendo seco l'imperatore, fuggirono sulle montagne; i Francesi dichiararono decaduto il giovane sovrano, e ne elessero un altro, a loro totalmente favorevole, il quale prese il nome augurale di Dong-Kan (settembre 1885). La resistenza nel paese tuttavia durò ancora parecchi anni.

Nel 1917, durante la guerra mondiale, vi fu un tentativo di rivolta contro la Francia, da parte dell'imperatore minorenne Dun-Tan: ma il movimento fu subito represso e l'imperatore deposto. L'attuale giovane imperatore Vinh-Thuy è succeduto a suo padre l'8 gennaio 1926. (V. tavv. XCVII a C).

Bibl.: Per la geografia: Dutreuil de Rhins, Le royaume et les Annamites, Parigi 1879; E. Luro, Le pays d'Annam, Parigi 1897; Voyages au centre de l'Annam et du Laos della missione Pavie, Parigi 1902; P. Doumer, L'Indochine française (Souvenirs), Parigi 1905; P. Pasquier, L'Annam d'autrefois, Parigi 1907; Parmentier, inventaire des monuments chams de l'Annam, Parigi 1909; H. Maitre, les Jungles Moï, Parigi 1912; G. Maspero, Le royaume de Champa, Leida 1914; De Barthélemy, Mon vieil Annam: ses bêtes, Parigi 1925; id., Mon vieil Annam: ses hommes, Parigi 1927; P. Eberhardt, Guide de l'Annam, Parigi 1914; H. Brenier, Atlas statistique de l'Indochine française, Hanoï 1914.

Per la storia: A. Brébion, Livre d'or du Cambodge, de la Conchinchine et de l'Annam (1625-1910). Biographie et bibliographie, Parigi 1910; Bibliotheca indosinica. Dictionnaire bibliographique, I (di H. Cordier), Parigi 1912. V. specialmente: F. Romanet du Caillaud, Hist. de l'intervention franç. au Tong-King, Parigi 1880; A. Septaus, Les commencements de l'Indo-Chine franç., Parigi 1887; E. Diguet, Annam et Indochine franç., Parigi 1908.

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