Mangiaròtti, Angelo

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Architetto italiano (Milano 1921 - ivi 2012). Attivo anche nei campi dell'urbanistica e del design, la sua ricerca si caratterizza per l'attenzione ai materiali e alle tecniche costruttive, anche al fine di sperimentare le potenzialità della prefabbricazione e della produzione industriale. Ha progettato numerosi edifici residenziali e industriali e nel 1994 gli è stato assegnato il Compasso d'oro alla carriera.

Vita

Laureatosi al Politecnico di Milano nel 1948, si è formato nel clima di critica al linguaggio razionalista per una maggiore semplificazione formale; affianca all'attività professionale un'intensa attività didattica soprattutto all'estero. È stato visiting professor presso il Design Institute dell'Illinois Institute of Technology nel 1953; dal 1955 al 1960 ha lavorato in collaborazione con B. Morassutti ed è stato tra i fondatori dell'Associazione per il Design Industriale (1965). Nel 1989 ha fondato, a Tokyo, il Mangiarotti & Associati Office.

Opere

Tra le principali realizzazioni si ricordano: edifici industriali a Padova (1959), a Marcianise (1962), a Mestre (1962), a Monza (1964); il complesso industriale dell'Arm Italia a Cinisello Balsamo (1973); edifici per uffici e servizi sociali della Snaidero a Majano del Friuli (1978); le stazioni ferroviarie Certosa e Rogoredo (1982-88) e quelle sotterranee del passante ferroviario, Repubblica e Venezia (1983-96) a Milano; la sede dell'Internazionale Marmi e Macchine a Carrara (1992-93). Come designer ha collaborato con  numerose industrie, tra cui Cassina,  Molteni, Tisettanta, Zanotta. Ha pubblicato il volume In nome dell'architettura (1987), nel quale delinea i fondamenti teorici della sua opera. Nel 2023 la Triennale di Milano ha dedicato all'artista l'ampia retrospettiva Quando le strutture prendono forma.

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