ANFIPOLI

Enciclopedia Italiana (1929)

ANFIPOLI ('Αμϕίπολις, Amphipŏlis)

Aldo Ferrabino

Antica città greca, situata sul fiume Strimone (oggi Struma) in una regione fra Tracia e Macedonia. Lontana dal mare circa 4, 5 km., aveva il suo porto in Eione, alla foce del fiume. Un'ansa di esso proteggeva la città da tre lati: solo verso oriente essa rimaneva scoperta, e perciò da questo lato sorgevano le Lunghe mura che, da nord a sud, univano fiume a fiume. Il terreno era leggermente collinoso, a forma di terrazza, sicché la città era ben visibile sia dal mare sia dal continente. Il punto era evidentemente importante per gli scambî commerciali e per la guerra; dovette essere abitato assai per tempo. Pare che vi fosse dapprima un borgo, detto Nove strade ('Εννέα ‛Οδοί), occupato dagli Edoni. Un primo tentativo di stabilirvi una colonia, fatto da Aristagora signore di Mileto in Asia nel 497 a. C., fallì. Un secondo fatto da Atene fallì esso pure tragicamente; circa 10.000 coloni furono disfatti a Drabesco nel 465-4, sempre per le resistenze combattive degl'indigeni. Solo nel 437 una nuova spedizione ateniese pervenne a metter saldamente piede in Nove Strade, ne scacciò gli Edoni, e fondò la città col nome di Anfipoli, quale città cinta [dal fiume]".

La popolazione però fu presto composta di elementi eterogenei: gli Ateniesi rimasero addirittura in minoranza. Così nel 424, all'apparire dello spartano Brasida, la defezione di Anfipoli da Atene fu facile e subitanea: a stento riuscì a Tucidide (lo storico), che comandava una squadra là presso, di salvare ad Atene il porto di Eione. Presso Anfipoli fu poi combattuta la battaglia del 421 in cui Brasida vinse e trovò la morte, e in cui cadde anche il demagogo ateniese Cleone. Il trattato di pace stabiliva la restituzione di Anfipoli ad Atene, ma la città riuscì a rimanere autonoma approfittando degl'imbarazzi da cui la politica ateniese si trovò impedita d'allora in poi. Cresciuta infine la potenza del regno macedonico, Anfipoli passò sotto quel nuovo dominio, e non se ne staccò più fino alla caduta della Macedonia. Come in ogni altra città greca, la costituzione fu a fasi alterne democratica e oligarchica. La sua storia fu scritta in tre libri da uno dei suoi figli, che fu anche il più famoso, il critico Zoilo (sec. IV). Sotto il dominio di Roma, Anfipoli divenne la capitale della Macedonia prima e fu attraversata dall'importantissima via Egnatia. Sia durante l'indipendenza sia sotto il dominio macedonico Anfipoli fu un centro numismatico importante: le sue monete ebbero anche pregio di arte (vedi figura).

Bibl.: Hirschfeld, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl. d. class. Altertumswiss., I, col. 1949 segg. Per le monete, V. B. Head, Historia numorum, 2ª ed., Oxford 1911, p. 214 segg.

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