ANFIAREE

Enciclopedia Italiana (1929)

ANFIAREE ('Αμϕιαράια e simili)

Piero Sticotti

Giuochi musici e ginnici che si celebravano in onore di Anfiarao nel suo santuario presso Oropo, città di confine tra l'Attica e la Beozia, con premî per rapsodi, sofisti (in agoni di orazioni panegiriche), citaristi e citarodi, auleti e aulodi, fanciulli, ragazzi (ἀπὸ γυμνασίων), adulti, e per corse di cavalli; vi concorrevano cittadini ateniesi, argivi, tessali, macedoni, delle colonie dell'Asia Minore e dell'Africa. Notizie di queste gare si hanno quasi esclusivamente dalle iscrizioni, delle quali la più antica è della metà del sec. IV. Nel 332-331 a. C., per deliberazione dello stato ateniese, la festa diventa quinquennale e si riorganizzano i sacrifici e i giuochi; dopo tre anni si nominò una commissione di dieci curatori delle feste, le quali dovevano comprendere una processione in onore di Anfiarao e gare ginniche e ippiche e di apobasi (cioè salto in armi dal cocchio in corsa, di cui dà un esempio il bassorilievo votivo di un ἀποβάτης "saltatore" di Oropo, che una volta s'interpretava erroneamente per la discesa di Anfiarao all'Averno). Per opera di Silla le feste, che da allora s'intitolano Anfiaree e Romane e sono ordinate da appositi agonoteti, acquistano nuovo splendore, poiché, per un decreto del senato del 73 a. C. (in Bruns, Fontes, 7ª ed., n. 44), tutti i redditi del territorio oropio da versarsi al dio Anfiarao, come anche per la vittoria e l'impero del popolo romano, dovevano affluire nella cassa dell'Anfiareo: cosi ai ludi più antichi si aggiungono le gare di poesia epica, di drammi satireschi, di tragedie e di commedie vecchie e nuove, per poeti e attori, e infine gli annunzî (εὐαγγέλια) delle vittorie dei Romani.

Bibl.: Robert, Die griechische Heldensage, III, i, Berlino 1921, p. 915 segg.; Nilsson, Griechische Feste von religiöser Bedeutung, Lipsia 1906, p. 458; P. Stengel, Griech. Kultusaltertümer, 3ª ed., Monaco 1920, p. 254.

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