Lang, Andrew

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Etnologo (Selkirk 1844 - Banchory, Aberdeenshire, 1912). Studiò a St. Andrews (ove fu poi docente) e a Oxford; fellow del Merton College a Oxford e presidente della Folklore Society. Il suo nome resta legato soprattutto ai lavori storico-religiosi ed etnologici. Fu il primo a valorizzare le testimonianze sulle credenze di popoli assai primitivi (specialmente australiani) in un essere supremo, contrapponendosi all'evoluzionismo tyloriano e aprendo la strada alla teoria del monoteismo primordiale, propugnata dalla scuola storico-culturale di W. Schmidt. Per il resto, non si scostò sostanzialmente dall'indirizzo dominante: sostenne la priorità del rito rispetto al mito, trovò originali riscontri tra la religione greca e le religioni primitive, ecc. Delle sue opere letterarie, critiche e storiche si ricordano le poesie raccolte in Collected poems (post. 1923), i saggi Letters on literature (1889), Shakespeare, Bacon and the Great Unknown (1912), la grande History of Scotland to the suppression of the last Jacobite rising (4 voll., 1900-07) e gli studî su Omero, tra cui The world of Homer (1910). I suoi studî etnologici più importanti sono: Custom and myth (1884); Myth, ritual and religion (2 voll., 1887; 2a ed. riv. 1899); The making of religion (1898); Magic and religion (1901); Social origins (1903); The secret of the totem (1905).

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