ANDREA di Giovanni, detto Andrea da Murano

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 3 (1961)

ANDREA di Giovanni, detto Andrea da Murano

Camillo Semenzato

Attivo come pittore in Venezia. Le prime notizie risalgono al 7 ag. e 17 sett. 1462 e 20 febbr. 1463 e si riferisc alla doratura delle conchiglie del coro di S. Zaccaria. Il 10 genn. 1468 ricevette, insieme con Bartolomeo, Vivarini, commissione di composizioni storiche su tela dalla Scuola di S. Marco, della quale era confratello da sei anni. Nel 1472 sappiamo che aveva una bottega in S. Maria Formosa, dove, insieme con il fratello Girolamo, intagliatore, assunse come apprendista un certo Francesco. Nello stesso anno è citato anche come testimone e così nel 1475. Probabilmente nel 1484 iniziò la pala per la chiesa di S. Maria di Trebaseleghe (Treviso), che gli venne pagata nel 1501. Nel 1499 abitava a Castelfranco con la famiglia. Datata 1502 e firmata è la pala nella chiesa parrocchiale di Mussolente (Vicenza).

Si ritiene generalmente come prima opera a noi nota tra quelle sicure di A. un trittico con S. Sebastiano, s. Vincenzo Ferreri e s. Rocco, s. Pietro ed una lunetta con Madonna della Misericordia e 4 santi che si trova nelle Gallerie dell'Accademia di Venezia (n. 28), firmato "Opus Andreae de Murano", proveniente dalla chiesa di S. Pietro Martire di Murano, che si ritiene eseguito intorno al 1475. Vi si nota il contatto con Bartolomeo Vivarini, che costituisce una costante fondamentale nell'arte del pittore, e inoltre un'intonazione cromatica già consapevole dei modi di Giovanni Bellini e un particolare vigore plastico che sembra risentire ancora del passaggio a Venezia di Andrea del Castagno. A questo trittico può essere collegato un S. Giovanni Evangelista di collezione americana, rivendicatogli dal Longhi (Viatico ..., p. 58), che avanza l'ipotesi sia A. l'autore delle parti attribuite a Andrea del Castagno nella cappella dei Mascoli. Pure alle Gallerie dell'Accademia appartiene un Cristo in croce tra la Vergine e s. Giovanni sutela, firmato, dal modellato vigoroso in cui si notano anche accenti mantegneschi.

La pala di Trebaseleghe (nella mandorla sorretta da piattaforma di nuvole, Cristo tra i santi Sebastiano e Rocco, sotto quattro Santi e tre Angeli musicanti, più un coronamento con il Padre Eterno, Cristo, la Vergine, s. Giovanni e quattro Santi)presenta una particolare chiarezza ed eleganza compositiva.

Accenti più provinciali e più rozzi affiorano invece nella pala di Mussolente con la Madonna in Trono tra i ss. Giovanni Battista, Paolo, Pietro e Nicolò. Negli elenchi del Berenson troviamo altre opere assegnate al pittore. Mentre di molte l'attribuzione è dubbia, la tavola con la Madonna ed i ss. Pietro e Paolo in S. Nicolò di Treviso ci sembra confermare particolarmente i caratteri dell'artista. Problematiche, per quanto seducenti, sono altre attribuzioni affacciate dal Coletti.

L'antica storiografia veneziana tenne in grande considerazione A. da Murano tanto da ritenerlo il capostipite dei Muranesi. Ridotta a più obiettiva statura la sua importanza storica, la critica più recente ha voluto tuttavia metterne in rilievo il valore artistico che pure si era tentato di negare.

Si tratta di un pittore ricco di temperamento, che, pur avendo scelto nella cultura del suo tempo la via più tradizionale, quella vivarinesca, non rimase insensibile alle nuove ricerche dei Bellini, raggiungendo una forza organizzatrice, una chiarezza ritmica che sembrano davvero liberare le convenzioni spaziali dell'ambiente muranese verso orizzonti solenni assai più vasti e nuovi.

Bibl.: M. Caffi, A. da Murano pittore dei sec.XV-XVI, in Arte e storia, III (1884), pp. 378-90; L'ancona di A. da Murano nella chiesa di Trebaseleghe, ibid., IV (1885), p. 131; E. Jacobsen, Die Bildergalerie im Museum Correr, in Repertorium für Kunstwissenschafk, XVII(1894), p. 267; O.Chiuppani, Di alcuni pittori sconosciuti, in Boll. del Museo Civico di Bassano, III(1906), p. 72; L. Testi, La storia della pittura veneziana, Parte seconda, Bergamo 1915, pp. 530-542; R. Longhi, Viatico per cinque secoli di pittura vmeziana, Firenze 1946, pp.10, 58; L. Coletti, Pittura veneta del Quattrocento, Novara1953, pp. L-LI; S. Moschini Marconi, Gallerie ddl'Accademia di Venezia. Opere d'arte dei secoli XIV e XV, Roma 1955, pp. 41-43 (con bibl.); B. Berenson, Italian Pictures of the Renaissance, Venetian School, I, London 1957. pp. 5 s.; U. Thieme-F. Becker, Allgem. Lexikon der bildenden Künstler, I, pp. 460 s. (con bibl. precedente); Enc. Ital., III, p. 203.

CATEGORIE