ANAGNI

Enciclopedia dell' Arte Antica (1973)

Vedi ANAGNI dell'anno: 1958 - 1973 - 1994

ANAGNI (v. vol. i, p. 338)

M. Mazzolani

L'area urbana, limitata in età arcaica alla parte più elevata dell'altura, e difesa da speroni in opera poligonale di IV maniera, fu estesa dopo la conquista romana sino ai limiti attuali, sistemata con terrazzamenti e racchiusa in una cinta in opera quadrata di travertino databile alla fine del IV-inizî del III sec. a. C.; una fase più tarda è costituita da un tratto del versante settentrionale, databile tra la fine del III e la metà del II sec. a. C., in cui compaiono tre grandi pilastri liberi sormontati da archi a tutto sesto e collegati alle mura da una pseudovòlta, detti comunemente gli Arcazzi; ulteriori completamenti e restauri furono eseguiti alla fine del periodo repubblicano.

All'interno della città, una fortificazione in opera quadrata databile tra la fine del II e la prima metà del I sec. a. C. isola l'acropoli dal resto dell'area urbana, mentre una grande costruzione di età sillana, situata sotto la chiesa di S. Giovanni de Duce, amplia l'area del Foro. Degli altri monumenti, si possono citare due grandi cisterne di età repubblicana, le terme nella zona di Piscina ed un santuario di Venere o Venere Libitina presso la chiesa di S. Maria del Popolo. Altri due santuarî, testimoniati dal rinvenimento di ripostigli votivi, si trovavano nelle immediate vicinanze della città, rispettivamente presso il Pontificio Collegio Leoniano e sul colle di S. Giorgio. Tombe pertinenti al nucleo urbano arcaico e databili alla fine del IV sec. furono rinvenute nell'area meridionale della città romana e post-antica.

Bibl.: R. Ambrosi De Magistris, Storia di Anagni, Anagni 1889; Ch. Hülsen, in Pauly-Wissowa, I, Stoccarda 1894, cc. 2024-25; P. Zappasodi, Anagni attraverso i secoli, Veroli 1908; M. Cagiano de Azevedo, Circus Maritimus Anagninus, in Studi in onore di A. Calderini e R. Paribeni, Milano 1956, III, pp. 329-334; M. Mazzolani, Anagni, Quaderni dell'Ist. di Top. Antica dell'Univ. di Roma, II, 1966, pp. 49-60; id., Forma Italiae, Anagnia, Roma 1969.