Anabolizzanti

Universo del Corpo (1999)

Anabolizzanti

Luca Benzi

Gli anabolizzanti sono farmaci di natura steroidea, affini come struttura e come attività all'ormone maschile testosterone. Vengono assunti per incrementare la forza e la massa muscolare e per accrescere la tolleranza a carichi impegnativi di allenamento. Possono produrre gravi effetti collaterali, dal punto di vista sia medico, sia psicologico.

Immediatamente dopo l'identificazione del testosterone come il principale ormone androgeno prodotto dal testicolo, fu evidente che la sua somministrazione a maschi ipogonadici o castrati induceva, oltre agli effetti sull'apparato urogenitale, anche effetti anabolizzanti caratterizzati da diminuzione dell'escrezione urinaria di azoto, sodio, potassio e cloro, accompagnati da incremento ponderale dovuto, almeno in parte, all'aumento della massa muscolare, in particolare nella regione pettorale e nelle spalle. L'aumento della massa muscolare è dovuto alla neoformazione di miofilamenti e alla divisione delle miofibrille, con conseguente incremento del diametro delle fibre muscolari. Gli steroidi anabolizzanti sono derivati sintetici del testosterone, sviluppati nell'intento di potenziarne gli effetti anabolizzanti e di deprimerne gli indesiderati effetti androgenici. I risultati conseguiti in questo senso non sono stati tuttavia soddisfacenti in quanto tutti gli steroidi anabolizzanti comportano effetti androgenici, dovuti al fatto che sia gli effetti anabolizzanti sia quelli androgeni sono mediati dagli stessi recettori cellulari del testosterone.

Una classificazione semplice degli anabolizzanti, da un punto di vista chimico, prevede tre gruppi principali: a) gli steroidi alchilati in posizione 17 α con un gruppo metilico o etilico, che possono essere assunti per via orale e hanno una breve durata di azione; b) gli steroidi esterificati nel gruppo idrossilico 17 β, prevalentemente usati per via parenterale, con una durata di azione più lunga; c) gli steroidi modificati nella struttura dell'anello steroideo. Attualmente ne sono in commercio circa 40 tipi diversi, utilizzati con notevole frequenza in campo sportivo e spesso abusati da individui che li assumono semplicemente per ragioni estetiche. Il loro uso è inoltre molto diffuso fra i culturisti (v. culturismo).Le conoscenze sulle modalità di assunzione di queste sostanze e sulle loro dosi sono basate largamente sul sentito dire, anche perché il loro mercato è in larga parte clandestino. Spesso gli atleti iniziano con dosi basse, che vengono progressivamente incrementate fino a dosaggi giornalieri probabilmente superiori di 10-100 volte a quelli utilizzati per scopi farmacologici.

Allenatori e atleti sostengono la capacità di questi farmaci di aumentare la massa muscolare, incrementare la forza, la velocità e l'accelerazione, se assunti durante intensi programmi di allenamento. Inoltre, poiché accrescono anche l'aggressività e le motivazioni personali, fatti questi ritenuti agonisticamente favorevoli, gli anabolizzanti sono utilizzati nelle discipline che necessitano di prestazioni brevi ed esplosive come i lanci, il sollevamento pesi e le corse veloci. Nonostante questi dati, non è tuttavia chiaro, da un punto di vista strettamente scientifico, se effettivamente gli androgeni siano in grado di incrementare la prestazione atletica. In occasione dei Giochi Olimpici di Montreal del 1976, gli steroidi anabolizzanti sono stati inseriti dal CIO (Comitato internazionale olimpico) nell'elenco delle sostanze proibite, in base a motivazioni di ordine etico e medico.

L'uso di questi farmaci è infatti contrario a quel principio di lealtà che dovrebbe essere alla base di ogni competizione sportiva e, nelle dosi di solito impiegate dagli atleti, è inoltre rischioso per la salute. Nel 1984, in occasione dei Giochi di Los Angeles, si sono cominciati a effettuare con regolarità controlli specifici sugli atleti per la ricerca di queste sostanze, mediante esami delle urine che, grazie alle tecniche di gascromatografia e di spettrofotometria di massa, consentono di rilevare la presenza di sostanze sospette e di identificare esattamente il tipo di sostanza assunta. La Commissione medica del CIO e la Conferenza mondiale di Ottawa hanno stabilito, per gli atleti trovati positivi ai test, la sanzione di due anni di sospensione per la prima infrazione e di sospensione a vita per la seconda. Il CONI (Comitato olimpico nazionale italiano) ha adottato le normative del CIO per quanto riguarda la lista di sostanze doping, l'adeguamento dei laboratori anti-doping, l'introduzione di criteri severi nei campionamenti, per es., analisi a sorpresa durante gli allenamenti e obbligatorietà delle analisi per i primi tre classificati e per altri estratti a sorte dopo la gara.

Gli effetti collaterali relativi all'assunzione degli anabolizzanti a dosi elevate sono importanti e sulla loro insorgenza influiscono non solo il dosaggio, ma anche la durata dell'assunzione e la dose cumulativa. Acne sul viso e sul dorso, calvizie, cambiamento nella condotta sessuale, atrofia testicolare, riduzione della spermatogenesi, ginecomastia (crescita eccessiva delle mammelle nel maschio), irritabilità e aggressività negli uomini, aumento delle masse muscolari, insieme a virilizzazione, nelle donne, sono alcuni degli effetti indesiderati, la maggior parte dei quali scompare quando il farmaco è sospeso. In particolare, i composti 17 β alchilati determinano profonde alterazioni epatiche. L'assunzione di steroidi anabolizzanti è anche associata alla comparsa di un profilo lipidico aterogeno (aumento del colesterolo LDL e diminuzione del colesterolo HDL). Altri importanti effetti negativi sono quelli psicologici, che variano dalla semplice irritabilità a vere e proprie psicosi maggiori. La dipendenza da questi farmaci sembra sia legata a componenti psicologiche simili a quelle della dipendenza oppioide.

Bibliografia

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