Anabattisti

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Movimento radicale in seno alla Riforma, che prende nome dall’uso di ribattezzare gli adepti. Gli a. infatti ritenevano il battesimo non un sacramento, ma il frutto dell’attività morale e del libero arbitrio e quindi non consideravano valido quello impartito agli infanti. All’origine del movimento si pongono quei ‘visionari’, come T. Münzer e N. Storch, che si affermarono a Zwickau e furono aspramente combattuti da Lutero: accentuando, in base alla lettura individuale della Bibbia, il valore della testimonianza interiore dello Spirito, essi professavano idee millenaristiche, che li portarono ad associarsi ai contadini in rivolta (1525). La pratica del nuovo battesimo fu introdotta dagli svizzeri C. Grebel, F. Manz, G. Blaurock, i quali propugnavano inoltre uno stretto rigorismo morale, considerando la Chiesa come comunità di santi e ripudiando ogni attività politica, l’usura e la guerra. Al rigorismo si associava, almeno come principio, la comunione dei beni.

Perseguitati in Svizzera, gli a. si dispersero nella Germania meridionale (avendo come capi H. Denck, L. Hatzer, H. Hut), in Austria e poi in Boemia e Moravia. Dopo la guerra dei Trent’anni passarono in Transilvania, quindi in Ucraina (1780 ca.) e di lì negli Stati Uniti (1874). I gruppi radicali della Renania, detti melchioriti (➔) da Melchior Hofmann, si diffusero anche nell’Europa settentrionale (Kiel, Lubecca, Svezia, Livonia) e nei Paesi Bassi; dopo la condanna imperiale e l’imprigionamento di Hofmann (1529), furono guidati da J. Matthys, o Matthysen, di Haarlem, il quale si unì a B. Rothmann e B. Knipperdolling nel tentativo d’insediare a Münster la ‘Nuova Sion’ (1536). Caduta la città, gli a. più moderati ebbero una nuova guida in Menno Simons (➔ mennoniti).

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