Ampio

Enciclopedia Dantesca (1970)

ampio


. In If XII 52 Io vidi un'ampia fossa in arco torta, qualifica il Flegetonte, che delimita all'esterno il settimo cerchio, e perciò è anch'esso a. per definizione. Analogamente in Pg XXI 31 Ond'io fui tratto fuor de l'ampia gola / d'inferno (il Limbo, il cerchio di maggior diametro). Nessuna connotazione particolare ha l'aggettivo in Pd XXVIII 64 Li cerchi corporai [i cieli] sono ampi e arti; e così in If XIX 16.

Due volte qualifica l'Empireo, il cielo che comprende in sé tutto l'universo e perciò è a. per eccellenza: cfr. If II 84 l'ampio loco, dal quale Beatrice è scesa nell'Inferno in aiuto di D.; e Pg XXVI 63 'l ciel... / ch'è pien d'amore e più ampio si spazia.

In senso figurato ricorre in Pg XXVI 127 ampio privilegio, dove significa " straordinariamente grande "; in Cv I II 9 ciascuno con ampia misura cerca lo suo mal fare e con piccola cerca lo bene (cfr. Matt. 7, 13 " Intrate per angustam portam, quia lata porta et spatiosa via est quae ducit ad perditionem "); I III 9, dove si tratta della dilatazione o amplificazione della fama ad opera della seconda mente, che quella [la fama] più ampia fa che a lei non viene; e poco più oltre (§ 11): la imagine per sola fama generata sempre è più ampia [" grande "], quale che essa sia, che non è la cosa imaginata nel vero stato (cfr., al § 6, la stima oltre la veritade si sciampia). Cfr. ancora Cv III IV 11 più ampi [" più vasti, grandi "] sono li termini de lo 'ngegno [a pensare] che a parlare, e più ampi a parlare che ad accennare; e IV XII 17 acquistando, li desiderii umani si fanno più ampii, più " numerosi " (Tommaseo) e " grandi " insieme. Qui l'aggettivo è " vecchia e giusta congettura che corregge lo spropositato amici, che ci dànno i mss. " (Busnelli-Vandelli).

Sostantivato, nel senso di " immensità ", in Pd XXX 118 La vista mia ne l'ampio [" nella larghezza, che era inestimabile ", Buti] e ne l'altezza / non si smarriva.

Scorretta o facilior la variante per li ampi giri di If X 4 (cfr. Petrocchi, ad l.).

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