AMBROSI, Antonio, detto Podestà

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 2 (1960)

AMBROSI (Ambrogi), Antonio, detto Podestà

Guido Piamonte

Nato a Venezia nel 1786, l'A. svolse una brillante carriera di basso sulle scene italiane e viennesi fra il 1817 e il 1834, quando terminano sue notizie.

G. Rossini scrisse per lui la parte del podestà Gottardo nella Gazza ladra, rappresentata sul teatro alla Scala di Milano il 31 maggio 1817; ripresa quest'opera al teatro del Fondo di Napoli nel 1819, l'A. v'ebbe particolare successo, sì da conseguire il soprannome di Podestà, sotto il quale venne comunemente designato nell'ambiente lirico. Fra le molte prime rappresentazioni assolute cui l'A. prese parte, vanno annoverate, di G. Rossini, Adealaide di Borgogna (Roma, teatro Argentina, 27 dic. 1817), Matilde di Shabran, o sia Bellezza e cuor di ferro (Roma, teatro Apollo, 24 febbr. 1821, sotto la direzione di N. Paganini in sostituzione del direttore Giovanni Bollo improvvisamente ammalatosi), Zelmira (Napoli, teatro S. Carlo, 10 febbr. 1822) e di L. Niedermayer Il reo per amore (Napoli, teatro del Fondo, estate 1821). Scritturato dall'impresario Domenico Barbaja, l'A. interpretò sulle scene scaligere dal marzo al novembre 1818 varie opere: Etelinda di Peter von Winter (23 marzo), Il rivale di se stesso di Karl Weigl (18 aprile), Gianni di Parigi di F. Morlacchi (30 maggio), Il finto Stanislao di Adalbert Gyrowetz (5 agosto), Torvaldo e Dorliska di G. Rossini (20 agosto), Il barone di Dolsheim di G. Pacini (23 settembre) e Le trame deluse di D. Cimarosa (2 novembre), e moltissime, dalla quaresima del 1820 alla primavera del 1834 - quando cantò nell'Elisir d'amore di G. Donizetti - sul teatro napoletano del Fondo. Durante la stagione primavera-estate del 1822 (secondo il Florimo, 1823) l'A., dopo essere stato applaudito anche al teatro Apollo di Roma nella Cenerentola di G. Rossini (26 dic. 1821), partecipò alle rappresentazioni della compagnia rossiniana (L. Lablache, Henriette G. W. Sontag, Joséphine Fodor, Caroline Ungher, Giovanni David, Domenico Donzelli, ecc.), la quale eseguì nel teatro di Porta Carinzia (teatro Italiano ) in Vienna diverse opere, fra cui Il Barbiere di Siviglia, La Gazza ladra, La Donna del lago, La Cenerentola e Il Matrimonio segreto di D. Cimarosa. Pur non essendo annoverato fra i grandi bassi dell'epoca, e non avendo di regola sostenuto parti di protagonista, l'A. era assai apprezzato specie nel registro grave, tanto da venire considerato "il solo che potesse, senza tanto svantaggio, eseguire un duetto col celebre Lablache..." (Regli); appunto accanto al Lablache egli si distinse nei duetti di quest'ultime due opere. Ritornato al teatro alla Scala nel 1826, l'A. vi cantò La gelosia corretta di G. Pacini (27 marzo), Sargino di F. Paer (29 aprile), Il precipizio o le fucine di Norvegia di N. Vaccaj (16 agosto), Elisa e Claudio di S. Mercadante (25 settembre), Il Matrimonio segreto di D. Cimarosa (7 ottobre) e I pretendenti delusi di G. Mosca (7 novembre).

Si ignorano la data e il luogo della morte.

Bibl.: F. Florimo, Storia della Scuola musicale di Napoli e i suoi Conservatori, II, Napoli 1882, p. 207; P. Cambiasi, La Scala 1778-1889. Note storiche..., Milano 1906, pp. 263, 265, 271; G. Radiciotti, Gioacchino Rossini: vita documentata, opera e influenza sull'arte, I, Tivoli 1928, p. 287 n., 313 s., 416 n. s.,432 n s., 443, 448, 455; A. Cametti, Il Tieatro di Tordinona poi di Apollo, Tivoli 1938, I, p. 229; II, p. 428; F. Regli, Dizion. biografico dei più celebri poeti ed artisti melodrammatici..., Torino 1860, p. 9; Enciclopedia dello Spettacolo, I, col. 462; Dizionario Ricordi della musica e dei musicisti, Milano 1959, p. 31.

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