AMBROGIO da Milano

Enciclopedia Italiana (1929)

AMBROGIO da Milano

Luigia Mlaria Tosi

Ambrogio di Antonio Barocci da Milano, detto anche da Urbino, scultore e architetto, fiorì tra la fine del '400 e il principio del '500. Nel 1470, e più tardi nel 1507, eseguiva decorazioni di stipiti per le chiese di S. Michele e S. Salvatore a Venezia. Nel 1472 era ad Urbino, e su disegno del Laurana scolpiva i finissimi fregi di porte, stipiti e finestre del Palazzo Ducale. Nel 1475, a Ferrara, eseguiva la tomba di Lorenzo Roverella in S. Giorgio, firmata Ambrosii Mediolanensis Opus 1475, in collaborazione con Antonio Rossellino, al quale sembra appartenere anche il volto del giacente oltre che tutte le figure fuorché il S. Giorgio e i putti all'imposta dell'arco, che sono di A., insieme con le parti architettoniche e di decorazione. Dal 1481 al 1484 era addetto alla fabbrica del campanile di S. Maria della Quercia a Viterbo. Nel 1491 con maestro Pippo da Firenze dava il disegno del portico esterno del duomo di Spoleto, che rivela una nobile discendenza di forme bramantesche, pur attraverso la compenetrazione di elementi toscani. Nel 1499 compiva la tomba del conte Orsini nel duomo di Spoleto, semplice nel disegno quattrocentesco fiorentino, ricchissima però di ornati. Negli anni seguenti eseguiva decorazioni a Urbino, e nel 1516 lavorava a Todi. Robusto ed insieme elegante scultore, A. raccoglie con una schiettezza singolare svariati elementi della tradizione toscana e di quella lombarda, rivelando uno spirito di sapiente assimilatore.

Bibl.: L. Ferro in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, I, Lipsia 1907 (con la bibl. precedente); A. Venturi, Storia dell'arte it., VI, Milano 1908; C. Bandini, Spoleto, Bergamo s. a.; P. Toesca, in Boll. d'arte, 1921, p. 156.

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