Luna, Álvaro de

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Uomo politico del regno di Castiglia (Cañete 1390 circa - Valladolid 1453). Figlio naturale di un nobile aragonese, fu il favorito di Giovanni II di Castiglia; nel 1423 fu nominato connestabile del regno. Nella lotta con i due infanti d'Aragona, don Giovanni e don Enrico, intervenne facendo il secondo prigioniero; ma, dinanzi alla minaccia di Alfonso V d'Aragona che faceva responsabile de L. della rovina del partito aragonese in Castiglia, fu allontanato dal regno (1427). Tornato al potere, vittorioso nella lotta contro i Mori (1441 e 1445), seppe fronteggiare a lungo gli attacchi dei suoi nemici; ma, abbandonato improvvisamente dalla regina Isabella di Portogallo, moglie di Giovanni II, fu accusato di fellonia e giustiziato. Fiero nemico dell'anarchia nobiliare e dell'intervento dello straniero nel governo dello stato, fu uomo sensibile all'arte, come dimostrano i suoi versi e il Libro de las claras e virtuosas mujeres (1446), con prologo di Juan de Mena, animato da austeri principî morali. De L. scrisse inoltre poemetti galanti di tipo trovadoresco. La Crónica de don Álvaro de Luna, scritta da Gonzalo Chacón tra il 1445 e il 1460, pur nell'intento di tessere l'elogio del connestabile, descrive, con una certa imparzialità e in uno stile ancor oggi piacevole, gli avvenimenti del regno di Giovanni II.

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