ALUNNO

Enciclopedia Italiana (1929)

ALUNNO

Umberto GNOLI

. Niccolò di Liberatore di Giacomo nacque in Foligno verso il 1430. Il nome di Alunno, datogli dal Vasari, deriva da erronea interpretazione di una scritta da lui apposta ad una predella del 1492, ora al Louvre: Alumnus Fulginie, cioè allevato in Foligno. Circa il 1452 sposò Caterina, figlia del pittore Pietro Mazzaforte, e n'ebbe tre figli fra cui Lattanzio, pittore. Nel 1456 affrescò la cappella sotto il campanile di S. Maria in Campis presso Foligno: restano un Crocefisso e gli Evangelisti. Pittura poderosa, piena di foga giovanile e di originalità, sebbene sotto l'influsso di Benozzo. La tavola del Museo di Deruta è del 1458, e vi appaiono per la prima volta quei cori di angioli vispi ed infantili, colti dal vero, delizia dei quadri dell'A. Il polittico di Cagli, ora a Brera, del 1461-65, eseguito in collaborazione col suocero, segue il tipo fastoso del polittico veneziano, racchiuso in un'architettura gotico-fiammeggiante, tipo disceso lungo l'Adriatico nelle Marche, e nell'Umbria importato dal nostro maestro. Ricordiamo quelli di Camerino e di Montelpare (1466) ora in Vaticano, quelli di Gualdo Tadino (1472) e di Nocera Umbra (1483), e infine quello di S. Niccolò di Foligno (1492). Oltre a un grande numero di tavole, di stendardi e di gonfaloni, l'Alunno lasciò anche alcune pitture a fresco (Spello, cappella di S. Anna; Foligno, chiesa dell'Oratorio; Budapest, S. Bernardino, affresco staccato, ecc.). Ricevette forse dal suocero, Mazzaforte, la sua prima educazione artistica, ma soprattutto fu impressionato dagli affreschi eseguiti dal Gozzoli in Montefalco fra il 1450 e il 1452. Poi nelle vicine Marche, ove soggiornò a lungo, venne a contatto con opere dei Vivarini e di Carlo Crivelli. Da allora il suo disegno diviene più netto e tagliente, i tratti fisionomici più acuti; rafforza la modellatura e il colorito: come si vede nel polittico di Montelpare, in quello di Sanseverino (1468), nel gonfalone di Karlsruhe (1468), in quello di Assisi (ora a Kevaler), nel polittico di S. Rufino di Assisi. Il polittico di Gualdo è il suo capolavoro per la plasticità delle figure, la robustezza del colorito, la tecnica accurata, la ricerca naturalistica del gesto e dell'espressione e il fine umorismo che anima alcune figure Negli ultimi lavori le figure si allungano e si dimagrano, le facce addolorate si contraggono in smorfie e par che l'A. si compiaccia di espressioni ridicole come nel S. Bernardino che con la pezzuola si asciuga una lacrima sotto il Crocefisso, della Galleria di Terni (1497). L'A. dopo il suo soggiorno nelle Marche non aveva più guardato attorno a sé: non si era neppure accorto che nella vicina Perugia operavano il Perugino e il Pinturicchio.

Temperamento artistico ora violento e appassionato, ora mistico e dolce, schiettamente originale, sincero sempre, egli è il fra Iacopone della pittura umbra. Esercitò un largo influsso sui suoi contemporanei dell'Umbria e delle Marche, e tutta la scuola di Foligno, nel secondo cinquantennio del sec. XV dipende da Benozzo e dall'A; e da lui muove Fiorenzo di Lorenzo, Francesco di Gentile da Fabriano, Lorenzo Il da Sanseverino, e il De Urbanis. Morì nell'agosto 1502, lasciando interrotto il quadro col Martirio di S. Bartolomeo pei francescani di Marano presso Foligno, e ordinando per testamento al suo figlio Lattanzio di condurlo a compimento.

Questo Lattanzio è ricordato la prima volta in Foligno nel 1480 quale priore. Educato alla scuola del padre, era già suo aiuto nel 1491 quando sottoscrissero insieme un quadro per S. Filippo di Todi, ora perduto, ed in collaborazione dipinsero anche il polittico di Bastia di Assisi (1499). Nella Galleria di Foligno è suo un S. Michele Arcangelo e un Angelo Annunziante, in Castel Ritaldi una Madonna del Soccorso (1509), e in S. Anna di Foligno i monocromati del chiostro (1518). La sua produzione, poco importante, è un misto di forme alunnesche e perugine. Di Lattanzio non si hanno notizie dopo il 1527. (v. tavv. CLIII, CLIV).

Bibl.: S. Frenfanelli-Cibo, Niccolò Alunno e la scuola umbra, Roma 1872; R. Ergas, Niccolò di Liberatore genannt Alunno, Monaco 1912; U. Gnoli, Pittori e miniatori nell'Umbria, Spoleto 1923.

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