ALTE ALPI

Enciclopedia Italiana (1929)

ALTE ALPI (Hautes-Alpes; A. T., 35-36)

André Cholley

Dipartimento della Francia, che ha per capoluogo Gap (9859 ab.), e comprende la sottoprefettura di Briançon (5013). Dipende dall'accademia di Grenoble, dal XIV corpo d'armata (Lione), dall'arcivescovado d'Aix e dalla Corte d'appello di Grenoble.

È uno dei dipartimenti di superficie media (5643 kmq.), ma è dei meno popolati (87.963 abitanti); non ha che 15,5 abitanti per kmq., vale a dire meno di 1/4 della densità media della Francia. Questo fatto è dovuto all'insufficiente produttività della terra, al piccolo numero delle nascite e a un'emigrazione assai attiva, diretta per la maggior parte nelle città del mezzogiorno, Marsiglia, Avignone, Nizza; e, in proporzione minore, nell'Algeria, nella Tunisia e nell'America. La regione non è mai stata molto popolata; nel 1846 il dipartimento raggiunse un massimo di 133.000 ab., e da allora la diminuzione si è venuta sempre più accentuando.

Le Alte Alpi sono, come indica il loro nome, un dipartimento montuoso; i massicci principali sono quelli del Briançonnais (punto culminante 2936 m.) del Queyras (3324 m.), dell'Embrunais (3370 m.), del Champsaur (3211 m.), e il massiccio cristallino del Pelvoux (4013 m.). Davanti a questi elevati massicci interni si stendono i massicci prealpini del Devoluy (2793 m.) e Gapençais (1870 m.). Essi sono tutti situati su una rete di valli, dí cui la principale è quella della Durance (Embrunais), alla quale convergono le altre, cioè le valli del Briançonnais, del Guil o Queyras e del Buech. Sotto un clima rigido e con precipitazioni assai meno copiose che nelle parti più settentrionali del sistema alpino, questi monti presentano spesso scoscesi pendii rivestiti d'una magra vegetazione; mentre l'abuso della transumanza ha contribuito anch'esso all'impoverimento della vegetazione forestale e quindi dei pascoli. Onde la grande quantità di terre lasciate incolte, quasi 1/4 della superficie totale (133.050 ettari). L'agricoltura è dunque assai povera: si producono 400.000 quintali di patate e 200.000 di cereali, dei quali 120.000 di frumento. Tuttavia negli ultimi 25 anni si sono sviluppate nelle valli le colture degli alberi da frutto, e le frutta (30.000 quintali), pere, mele, prugne e noci, si esportano nel mezzogiorno.

L'occupazione principale è data dall'allevamento del bestiame, che si fa specialmente nella stalla, mercé l'estensione dei prati naturali e artificiali, dovuta ai progressi dell'irrigazione nelle valli.

Su 1.000.000 di quintali di foraggi, i pascoli ne producono appena 400.000. S'ingrassano soprattutto gli ovini (150.000 capi; bovini 20.000 capi soltanto) e gli animali sono avviati alla Costa Azzurra e a Marsiglia.

L'industria non ha grande importanza: si esercita la tessitura della lana, e l'estrazione dell'antracite nel Briançonnais. Si sono pure utilizzati 20.000 HP. di forza idro-elettrica (fabbricazione dell'alluminio d'Argentière).

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