Lamartine, Alphonse-Marie-Louis Prat de

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Poeta francese (Mâcon 1790 - Parigi 1869). Esponente del romanticismo, nelle Méditations poétiques (1820) fuse la tradizione elegiaca dell'ultimo Settecento con le nuove aspirazioni del lirismo romantico. Il poema Jocelyn (1836), concepito all'interno di un vasto disegno epico e religioso incompiuto che avrebbe dovuto comprendere anche La chute d'un ange ("La caduta di un angelo", 1838), è tra le sue opere migliori.

Vita e opere

Dopo un'adolescenza impregnata di religiosità a Milly, scoprì l'Italia (dove si svolse l'idillio evocato in Graziella, 1849). Tornato in Francia, si pose al servizio di Luigi XVIII. Il grande amore per "Elvira" (la signora Julie Charles conosciuta nel 1816 a Aix-les-Bains e morta l'anno seguente) domina i primi canti del poeta, Méditations poétiques, nei quali la tradizione elegiaca dell'ultimo Settecento si confonde con le nuove aspirazioni del lirismo romantico. Sposatosi (1820) con la ricca inglese Elisabeth Birch, L. intraprese la carriera diplomatica, con incarichi a Napoli (1820) e, dopo un periodo di congedo, a Firenze (1825), dove nel 1826 ebbe il famoso duello con Gabriele Pepe; in questo periodo pubblicò (1823) le Nouvelles méditations poétiques e La mort de Socrate (interpretazione cristiana e romantica del Fedone platonico), quindi (1825) Le dernier chant du pèlerinage d'Harold, composto dopo la morte di Byron a Missolungi, e qualche anno dopo (1830) le Harmonies poétiques et religieuses. Dopo la Rivoluzione di luglio abbandonò la diplomazia, e si presentò, senza successo, candidato alle elezioni politiche. Nel 1832 partì con la famiglia per un lungo viaggio in Grecia, Siria e Palestina: a Beirut gli morí, appena decenne, la figlia Julie, di cui è ricordo nei versi di Gethsemani compresi nei Souvenirs, impressions, pensées et paysages, pendant un voyage en Orient (4 voll., 1835). Il già citato poema e quasi romanzo in versi Jocelyn si collega a un vasto disegno epico e religioso di cui il primo episodio sarebbe stato costituito da La chute d'un ange; ma il ciclo non fu compiuto; nel 1839 pubblicò un nuovo volume di liriche, Recueillements poétiques. Ripreso frattanto dalla vita politica, con ideali che si riflettono nella Marseillaise de la paix (1841) e nella Histoire des Girondins (1847), L. si schierò all'opposizione; nel governo provvisorio sorto dopo la cacciata degli Orléans (febbr. 1848), ebbe parte prevalente come ministro degli Esteri e conobbe per qualche tempo il favore popolare. All'avvento di Napoleone III fu relegato nell'ombra. Costretto da necessità finanziarie, si diede a un intenso lavoro letterario che trovò il suo campo più ferace in opere di carattere autobiografico: Confidences (1849); una seconda serie, Nouvelles confidences, è del 1851, ed episodî più o meno elaborati dalla fantasia delle sue memorie sono Raphaël: pages de la vingtième année (1849) e la già citata Graziella, cui s'aggiungono i racconti Geneviève: histoire d'une servante (1850) e Le tailleur de pierres de Saint-Point (1851). Le compilazioni storiche (Histoire de la Restauration, 1851-53; Histoire des constituants, 1854; Histoire de la Turquie, 1854-55; Histoire de la Russie, 1855; Cours familier de littérature, in 28 voll., uscito a dispense a cominciare dal 1856) risentono troppo della fretta e sono nel complesso superficiali e confuse. Nel 1867 ebbe da Napoleone III, come ricompensa nazionale, una rendita annua.

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