DALLOLIO, Alfredo

Enciclopedia Italiana (1931)

DALLOLIO, Alfredo


Generale, nato a Bologna il 21 giugno 1853. Percorse la carriera nell'arma di artiglieria. Comandante d'artiglieria a Venezia, dal 1903 al 1910, vi compì importanti studî sulla sistemazione e l'armamento della frontiera orientale, ottenendo la promozione a generale per scelta eccezionale. Direttore generale di artiglieria e genio al Ministero della guerra, tentò con fortuna il primo esperimento di coordinamento dell'industria italiana fin dal tempo di pace per la produzione di materiali bellici. Durante la guerra libica (1911-1912) guidò l'organizzazione dei rifornimenti delle armi, dei materiali del genio e di quelli aeronautici per l'esercito operante, e più tardi, dall'agosto 1914 al maggio 1915 (neutralità italiana), coadiuvò i capi dell'esercito nell'organizzazione sistematica della produzione per la guerra probabile. Qualche mese dopo l'entrata dell'Italia nella guerra mondiale, fu nominato sottosegretario per le Armi e Munizioni, e a metà del 1917, ministro, e assolse il suo compito con esemplare illibatezza e appassionata diligenza. Nel 1916 e nel 1917 rappresentò l'Italia a Parigi e a Londra, nelle commissioni interalleate per le munizioni, per i carboni, per la ripartizione delle flotte da carico. Dopo le perdite ingenti di materiale e soprattutto di artiglierie, verificatesi durante la ritirata dell'esercito italiano al Piave (ottobre-novembre 1917), riuscì in pochi mesi a rifornire l'esercito dell'armamento necessario per nuove imprese. Poco prima che la guerra avesse termine, fu nominato comandante generale dell'artiglieria dell'esercito mobilitato. Il 15 gennaio 1923 ebbe la carica di presidente del Comitato per la mobilitazione nazionale, divenuto poi Comitato per la mobilitazione civile. Dal 23 febbraio 1917 è senatore del regno.

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