Schnittke, Alfred

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Musicista e compositore russo (Saratov 1934 - Amburgo 1998). Dopo i primi studî a Vienna (1946-48), si formò al conservatorio di Mosca (1953-58), dove insegnò strumentazione dal 1962. Partito da posizioni inizialmente in sintonia con la tradizione sovietica (lavori impegnativi, ma poco aggiornati linguisticamente), approdò negli anni Sessanta alle tecniche seriali, per giungere nel decennio successivo a una sintesi di stile e di linguaggi aperta a influenze estranee (jazz, forme antiche, la polifonia, Mahler, il corale russo, i Minnesänger). In seguito, influenzato dagli ultimi esiti di Šostakovič, pervenne alla creazione di strutture ampie e complesse, senza rinunciare alla comunicatività. Nel 1990 ottenne la cittadinanza tedesca, pur conservando quella russa. Agli inizi degli anni Settanta, abbandonata la cattedra presso il Conservatorio di Mosca per divergenze con gli organi direttivi, contrari al suo sperimentalismo, approdò al cosiddetto polistilismo, un serrato confronto fra elementi stilistici disparati, accostati, sovrapposti e stratificati in un difficile eppur vitale equilibrio fra ricerca di riferimenti nel passato e tensione verso il futuro. Dalla fine degli anni Settanta, le sue composizioni ebbero accoglienza sempre più favorevole in Europa, mentre furono ostacolate in patria fino al momento della perestrojka. Ricordiamo la I sinfonia (1969-72), cui sono seguite la II (1979, con il sottotitolo di Missa invisibilis), III (1981), IV (1984), V (1988), VI e VII (ambedue 1993), VIII (1994) e IX sinfonia (1996-97); il Quintetto con pianoforte (1972-76) e Requiem (1974-75), testimoni di una dimensione spirituale sempre più importante; il balletto Peer Gynt (1986, per la coreografia di J. Neumeier); le opere Žizn´s idiotom ("La vita con un idiota", 1990-91), Gesualdo (1993) e Doktor Faustus (1995).

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