Adler, Alfred

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Medico e psicoterapeuta (Vienna 1870 - Aberdeen 1937). È stato l'iniziatore della "psicologia individuale". In Praxis und Theorie der Individualpsychologie (1920) definì i meccanismi di formazione di una personalità sana e malata.

Vita e opere

Appartenente a una famiglia israelita della piccola borghesia viennese, laureatosi in medicina nel 1895, iniziò la specializzazione in oftalmologia, abbandonandola presto per la medicina interna. Nel 1898 uscì il suo primo lavoro: Gesundheitsbuch für das Schneidergewerbe, che esaminava le malattie degli appartenenti a un mestiere, la sartoria, dal punto di vista del soggetto umano "non come individuo, ma come prodotto sociale": punto di vista che rispecchiava l'influenza del marxismo e della letteratura socialista - Bebel, Kautsky, Liebknecht, Bernstein - sul giovane Adler. Lo stesso anno sposò R. Epstein - anch'essa militante socialista -, mentre è del 1902 l'avvicinamento a Freud e l'entrata nella "Società psicologica del mercoledì". Nel 1907 uscì la Studie über Minderwertigkeit von Organen, dove la minorazione organica era vista come l'effetto di un arresto di sviluppo e come causa - insieme all'agente esterno - di malattia, ed era impostata l'analisi della compensazione psichica delle deficienze somatiche anche come momento patogenetico di nevrosi e psiconevrosi. Il lavoro successivo, del 1912, Über den nervösen Charakter - uscito dopo la rottura con Freud, avvenuta all'inizio del 1911 - definiva un concetto destinato a larga fortuna: il "sentimento di minorità", da altri chiamato complesso d'inferiorità col prestito di un termine junghiano. Questo sentimento spingerebbe il soggetto verso un tentativo di compensazione psichica, che attraverso la "volontà di potenza" darebbe origine alla nevrosi e a una serie di manifestazioni esistenziali, acutamente indagate e descritte da Adler. Nello stesso anno 1912 A. dava vita a una "Gesellschaft für Individualpsychologie", collegata dal 1914 con un periodico - la Internationale Zeitschrift für Individualpsychologie - anch'esso intitolato con la formula in cui si esprimeva ormai il nuovo orientamento: "psicologia individuale". Praxis und Theorie der Individualpsychologie, uscito nel 1920, fissava il concetto, essenziale al nuovo corso di idee, del "piano di vita", vera e propria finalità psichica della personalità sana e malata - quest'ultima distinta da una maggiore "tendenza alla sicurezza", e dall'impossibilità di soddisfarla. La "nervosità" diventerebbe nevrosi sotto l'influenza negativa di un'educazione sbagliata: e il problema pedagogico diventava un importante corollario della teoria adleriana. Mentre il successivo Menschenkenntniss, del 1926, contribuiva a divulgare le nuove vedute in una larga cerchia di lettori anche attraverso l'analisi dei comportamenti asociali, si aprivano a Vienna consultori per bambini difficili e un centro per la cura delle nevrosi, il Mariahilfe-Ambulatorium, diretto dallo stesso Adler. Die Technik der Individualpsychologie - uscita in due volumi, nel 1928 e nel 1930, tra i quali si colloca (1929) Individualpsychologie in der Schule: Vorlesungen für Lehrer und Erzieher - affrontava le tecniche educative alla luce dell'analisi dei tipi caratterologici e dei difetti caratteriali. Der Sinn des Lebens, del 1933, contiene invece un'ampia disamina della compensazione, riuscita e non, del sentimento d'inferiorità, e affronta il problema del rapporto tra ambiente sociale e individuo alla luce del sentimento di socialità insito nel soggetto umano. Religion und Individualpsychologie, anch'esso del 1933, rivela le componenti spirituali della problematica ultima dello A., che prima di morire si convertì al protestantesimo.

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