ALESSANDRO di Hales

Enciclopedia Italiana (1929)

ALESSANDRO di Hales (Hales è un borgo della contea di Gloucester)

Andrea Ferro

Dai suoi contemporanei chiamato doctor doctorum, doctor irrefragabilis. Dopo aver coperto varî uffici ecclesiastici e divenuto infine arcidiacono, andò a compiere i suoi studî a Parigi e vi tenne cattedra con molto successo; nel 1222 entrò nell'ordine francescano. Si ritirò molto vecchio dall'insegnamento, nel 1238. Morì a Parigi nel 1245.

Fu il primo scolastico che conobbe tutta quanta la filosofia di Aristotele, e una parte de' suoi commentatori (Avicenna, Algazel), e la utilizzò per dare fondamento ai dogmi nella sua Summa universae theologiae (1475; ultima ed., Colonia 1611, in 4 voll.).

Gli universali esistono in Dio e partecipano della sostanza divina: mundum intelligibilem nuncupavit Plato ipsam rationem sempiternant qua fecit Deus mundum. La causa esemplare, che è l'arte divina, non si distingue in essenza dalla causa efficiente; ogni causa prima è di Dio, è in Dio, come ogni fenomeno viene da Dio e si produce fuori di Dio (Summa, pars III, quaest. III). Per salvare la libertà divina, egli parla della creazione come derivante non ex necessitate naturae, ma ex necessitate bonitatis, sebbene non possa fare a meno di aggiungere: idem bonitas quod natura eius (Avicenna al contrario, e con lui la maggior parte del peripatetici arabi o giudei, sostiene che non si può distinguere in Dio l'essenza, la potenza, la conoscenza, la volontà: questi sono modi diversi dell'unità per eccellenza). Non si sarebbe trovato alle prese con questa difficoltà, se si fosse attenuto alla dichiarazione fatta prima (Summa, pars I, quaest. II, art. I), che il pensiero dell'uomo può elevarsi sino a Dio e concepirlo come l'autore necessario di tutte le cose, ma che la ragione non può fornire una definizione più esatta, più completa dell'essenza divina (Guglielmo, abate di Saint-Thierry, in capo al suo trattato teologico Aenigma fidei, aveva detto: Humanae infirmitatis religiosa confessio est de Deo hoc solum nosse quod Deus est).

Se gli universali ante rem o metafisici sono in Dio, gli universali post rem o fisici sono le forme, ossia il vero essere delle cose.

In psicologia A. di Hales sostiene che l'anima è una sostanza incorporea: una, ma fornita di parecchie energie. La sensibilità, la memoria e l'immaginazione sono le tre principali energie dell'anima. Mentre sente, si richiama o forma delle immagini, non è soltanto passiva; essa opera sempre con una specie di sforzo; senza alcun impulso esterno s'innalza da sé alla concezione delle cose sovrannaturali e percepisce la nozione dei puri intelligibili.

Bibl.: J. A. Endres, Des A. von H. Leben u. psychol. Lehre, in Philosophisches Jahrb., 1888.

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