BRIZI, Alessandro

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 14 (1972)

BRIZI, Alessandro

Laura Natili

Nacque a Poggio Nativo (Rieti) il 7 sett. 1878 da Eugenio, patriota di idealità mazziniane, e da Anna Maria Antonini. Compiuti gli studi ad Assisi, città di cui la famiglia era originaria, si laureò in scienze agrarie presso runiversità di Pisa in ancor giovanissima età. Nel 1900, sposatosi con Anna Fasoli, iniziò a lavorare come assistente presso la cattedra ambulante di agricoltura della provincia di Ferrara, accanto ad A. Aduno, e per alcuni anni questo lavoro lo assorbì completamente. Nel 1902 era assistente di A. Bizzozzero presso la cattedra ambulante di Parma, nel 1903 diresse quella di Chieti, dal 1905 al 1907 quella di Cremona (di cui illustrò l'opera in una Relazione sull'attività della cattedra ambulante d'agricoltura per la provincia di Cremona nel triennio 1905-06-07, Cremona 1908).

Nel 1908, avendo vinto il concorso di ispettore per il bonificamento, il B. iniziò la sua carriera al ministero dell'Agricolturà; poco più tardi era ispettore superiore per l'insegnamento agrario. Al termine della prima guerra mondiale la sua carriera di funzionario era giunta al vertice: nominato nel 1918 direttore generale del ministero, ricoprì tale carica sino al 1928, quando accettò di dedicarsi all'insegnamento e gli venne affidata la cattedra di economia e politica agraria della facoltà di agraria di Portici. Nel frattempo il B. era andato acquistando notevole fama e prestigio in campo internazionale: particolare successo ebbe nel 1927 come rapporteur général al Congresso internaz. di agricoltura di Roma. Nel 1929 venne eletto segretario generale dell'Istituto internazionale di agricoltura e mantenne tale incarico fino al 1939, dando prova, oltre che di indiscussa competenza, anche di notevoli capacità diplomatiche, assolutamente indispensabili per quella funzione, dalla quale egli stesso preferì dimettersi quando, nel 1939, fu designato dal sindacato dei tecnici agricoli come consigliere nazionale della Camera dei fasci e delle corporazioni; in questo organismo fu membro della commissione generale del Bilancio.

Nel 1943, nominato senatore, il B. fu chiamato come capo di gabinetto al ministero delle Finanze dal ministro G. Acerbo, e il 25 luglio accettò di far parte, insieme con vari altri tecnici, del governo Badoglio, in qualità di ministro dell'Agricoltura e Foreste. In tale veste, non poté fare molto di più che occuparsi dell'assillante problema degli approvvigionamenti. L'8 settembre, secondo la testimonianza di V. Ronchi, era al ministero a presiedere una riunione di alti funzionari su tale problema, ed era ancora a Roma il 12 settembre. Nell'ultimo periodo della guerra non raggiunse Badoglio e si ritirò con la famiglia ad Assisi, pur restando formalmente ministro sino all'11 febbr. 1944, quando il governo Badoglio, trasferendosi a Salerno, venne modificato.

Finita la guerra, il B., compromesso con il fascismo, preferì dare egli stesso le dimissioni dalla cattedra di economia e politica agraria di Portici. Negli anni seguenti riprese tuttavia a svolgere una apprezzata attività, dedicandosi alla compilazione di opere di notevole valore scientifico (in particolare l'Introduzione allo studio del capitale fondiario, Bologna 1950), collaborando assiduamente a riviste, in particolare alla Rivista di economia agraria e assumendo cariche in vari organismi; fu infatti vicepresidente della Confederazione europea degli agricoltori e, fino al 1952, presidente dell'Istituto nazionale di genetica. Benché ormai in tarda età e gravemente malato, continuò, per quanto le sue condizioni di salute permettevano, a occuparsi di problemi di agricoltura fino alla morte, che avvenne a Roma il 14 genn. 1955.

Esperto di problemi catastali e tra i primi ad occuparsene profondamente, apportò anche un notevole contributo agli studi su problemi di estimo agrario, sui quali pubblicò numerose opere. Particolarmente importanti sono le Lezioni di metodo dell'estimo agrario (Napoli 1936), il Corso di economia agraria ed Estimo e contabilità (Roma 1938), più volte ristampato. Oltre a numerose ricerche di vario argomento, sono infine notevoli le sue ricerche e pubblicazioni su aspetti dell'economia agraria della Campania; sua è la parte relativa a quella regione dell'indagine nazionale sui Rapporti tra proprietà,impresa e mano d'opera nell'agricoltura italiana (vol. XII, Milano 1931), dell'Inchiesta sulla piccola proprietà coltivatrice formatasi nel dopoguerra (vol. IX, Milano 1933) e su Aspetti e redditi del lavoro agricolo (Firenze 1942).

Altri scritti del B. sono: Sull'olivicoltura nella zona perugina del Trasimeno, Assisi 1898; Olivicoltura, Casale 1903; Brevi istruzioni pratiche pei contadini allevatori di bachi, Parma 1903; La cocciniglia del gelso, Parma 1904; L'allevamento del vitello di razza lattifera, Casale Monferrato 1907; Alcune considerazioni economiche sull'alimentazione della mucca lattifera nel Cremonese, Cremona 1909; La cerealicoltura dal punto di vista economico nel mondo (relazione generale al XIII Congresso internazionale di agricoltura, Roma 26 maggio-1º giugno 1927), Roma 1927; Compartecipazioni agrarie e contadini partecipanti in Campania e in Lucania, Roma 1935; Disciplina delle colture agrarie e del commercio delle derrate agricole in alcuni paesi, in La disciplina corporativa della produzione, Firenze 1936, pp. 83-98; Nota sul frazionamento fondiario giuridico-personale della zona vesuviana, Roma 1939; La revisione degli estimi catastali dei terreni, in Catasto dei terreni. Riforme,procedimenti di stima,reclami, Firenze 1940, pp. 1-22; Intorno al prezzo e al costo della cotonicoltura italiana, in Coltivazione,sgranatura e classificazione del cotone, Roma 1941, pp. 589-618; Economia e politica agraria, Bari-Città di Castello 1942; Estimo agrario, Bari-Città di Castello 1946; Bilancia dei pagamenti e bilancia mercantile,con particolare riguardo al prevedibile contributo della produzione agricola,in Commissione per la riconversione. Rapporto al ministro dell'Industria e del Commercio, Roma 1947, pp. 91-159; R. Ciferri-A. Brizi, Atlante delle principali malattie e parassiti delle piante coltivate, in R. Ciferri, Manuale di patologia vegetale, III, Roma-Napoli-Città di Castello 1955.

Bibl.: Ill.ital., 1º ag. 1943, p. 636;necrologio in Rivista di economia agraria, IX (1954), pp. 483-85; Lutto dell'agricoltura: A. B. (nei ricordi di A. Serpieri, M. Mariani, V. Ronchi, G. Acerbo, G. Pollastrelli), in Mondo agricolo, 23 genn. 1955, pp. 3-4;A. Brano, A. B., in Giornale di agricoltura, LXV (1955), 4, p. 28;necrologio, in Atti dell'Accad. dei Georgofili, s. 7, III (1956), 1-2, pp. 20-21;A. Tosti, Pietro Badoglio, Milano 1956, p. 267;M. Tofani, Le analisi aziendali nel pensiero dei maestri scomparsi, in Riv. di econ. agraria, XIX (1964), pp. 7-11.

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