Wat, Aleksander

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Scrittore polacco (Varsavia 1900 - Parigi 1967); fondatore con A. Stern del futurismo polacco, si segnalò fin da giovane per il suo carattere inquieto e provocatorio con le prose surreali di JA z jednej strony i JA z drugiej strony mego mopsożelaznego piecyka ("Io da un lato e io dall'altro della mia carlinoferrea stufetta", 1919) e coi racconti tragicomici di Bezrobotny Lucyfer (1927; trad. it. Lucifero disoccupato, 1994). Internato per sette anni in un lager staliniano, offrì una delle più alte testimonianze nelle raccolte Wiersze ("Poesie", 1956), Wiersze śródziemnomorskie ("Poesie mediterranee", 1962), Ciemne świecidło ("Lustro scuro", post. 1968) e Moj wiek ("Il mio secolo", post. 1977), che costituiscono un'accorata e lucida denuncia delle atrocità della storia.

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