Aleixandre y Merlo, Vicente

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Poeta spagnolo (Siviglia 1898 - Madrid 1984). La solidarietà amorosa con il cosmo e con l'uomo, in una suggestiva lotta di sentimenti e di ideali costituisce il centro di tutta la sua opera poetica. Ámbito (1928), Espadas como labios (1932), Pasión de la tierra (1935), La destrucción o el amor (1935), Sombra del paraíso (1944), Mundo a solas (1950), Nacimiento último (1953), sono le raccolte che, con grande omogeneità, rivelano la concezione che il poeta ha del cosmo, degli elementi come unica realtà affettiva del creato. Poi, con Poemas paradisíacos (1952), Historia del corazón (1954), En un vasto dominio (1962), Retratos con nombre (1965), Presencias (1965), Poemas varios (1967), Poemas de la consumación (1968), A. integra e arricchisce la propria poetica, stemperando quella concezione cosmica in una dimensione temporale e facendosi quindi più attento alla concreta realtà umana: di qui una visione della vita come sforzo, come continuo affanno per realizzare sé stessi. Tra le sue opere in prosa: Algunos caracteres de la nueva poesía española (1955), Los encuentros (1958), Invocaciones y pareceres (1964). Ha ottenuto il premio Nobel per la letteratura per il 1977.

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