FRANCHINI, Aldo

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 50 (1998)

FRANCHINI, Aldo

Giuseppe Armocida-Tullio Bandini

Nato a Pozzolo Formigaro, in provincia di Alessandria, il 3 dic. 1910 da Giuseppe e da Irene Palenzona, si trasferì con la famiglia a Genova. Qui si iscrisse alla facoltà medico-chirurgica e palesò un deciso orientamento verso la ricerca scientifica, in modo particolare per le tecniche istologiche e anatomiche, frequentando il laboratorio di fisiologia umana sotto la guida, rispettivamente, di L. Cognetti De Martiis, G. Ganfini e G. Viale. Nel 1935 si laureò discutendo la tesi nella clinica medica diretta da N. Pende.

Dopo la laurea frequentò per alcuni mesi la divisione chirurgica degli ospedali civili di Genova, quindi fu allievo nella Scuola di applicazione di sanità militare di Firenze e prestò servizio militare come ufficiale medico fino al 1936. Dedicatosi allo studio della medicina legale, si avviò alla carriera universitaria: nel febbraio del 1937 fu nominato assistente supplente presso l'istituto di medicina legale dell'università di Genova, diretto da A. Dalla Volta, e ivi incaricato anche delle funzioni di aiuto. Nello stesso anno svolse mansioni di dirigente del servizio sanitario del centro di osservazione presso il tribunale dei minori di Genova. Nel 1938 divenne assistente ordinario presso l'istituto di medicina legale. In quel periodo la frequentazione come medico interno del reparto di osservazione e del laboratorio di psicologia dell'ospedale psichiatrico di Genova-Quarto segnò l'avvio delle sue esperienze relative alle tematiche psichiatrico-forensi. Nel 1939 fu richiamato alle armi e destinato alla commissione medico-ospedaliera dell'ospedale militare di Alessandria. Conseguita la libera docenza in medicina legale nella sessione del 1940, nel 1941 fu destinato alla commissione medica dell'ospedale militare di Genova, ove svolse un'intensa attività medico-legale. Lasciato il servizio militare nel 1943, tornò all'istituto di medicina legale genovese.

Divenuto assistente e allievo di D. Maccaggi, direttore dell'istituto genovese, il F. nel 1946 fu dichiarato maturo al concorso per professore di medicina legale e delle assicurazioni dell'università di Bari e due anni dopo fu ternato nel concorso per professore della stessa disciplina in quella di Cagliari. Nel 1950 assunse, come professore straordinario, la direzione della cattedra e dell'istituto di medicina legale dell'università di Bari. Qui il F. organizzò il congresso di medicina legale del 1953. In questo stesso anno fu chiamato all'università di Padova, a succedere a R. Pellegrini nella direzione della cattedra di medicina legale. Nel 1961 passò alla cattedra di medicina legale dell'università di Genova, che diresse per un ventennio; fino al 1986 fu anche direttore della scuola di specializzazione in medicina legale e delle assicurazioni, che fu assai nota e apprezzata in Italia e all'estero.

Il F. pubblicò i suoi primi lavori sperimentali quando era ancora studente (L'emolisi parziale, in Boll. dell'Istituto sieroterapico milanese, XII [1933], pp. 489-494; Ricerche istologiche e biochimiche sull'iperinsulinismo sperimentale cronico, in Arch. di fisiologia, XXXIII [1934], pp. 578-591, in coll. con A. Crocetta). Nel settore specialistico medico-legale un suo prediletto argomento di studio fu quello relativo ai vari aspetti della psicopatologia minorile giuridicamente rilevanti: alla descrizione e all'analisi della personalità di un giovane cerebropatico che aveva simulato di essere stato aggredito e di aver subito un tentativo di strangolamento (Simulazione di rapina e strangolamento in un ragazzo sedicenne, in Riv. sperimentale di freniatria e medicina legale delle alienazioni mentali, LXII [1938], pp. 342-355), fecero seguito numerose altre indagini più specificamente volte a indagare nella sua genesi e nelle sue espressioni il fenomeno della delinquenza minorile mediante l'applicazione dei reattivi psicodiagnostici per la valutazione dell'età mentale e per l'esame della personalità di minori autori di reati e sottoposti a indagini da parte dell'autorità giudiziaria (Il metodo di Terman per la valutazione dell'età mentale, in Zacchia, s. 2, III [1939], pp. 167-173; Il metodo di Rorschach per l'esame della personalità, ibid., pp. 266-282) e la ricerca di una metodologia pratica per l'individuazione e la caratterizzazione dei soggetti in grado di delinquere (Rilievi pratici di metodologia medico-legale in tema di delinquenza minorile, in Arch. di antropologia criminale, psichiatria e medicina legale, s. 5, LIX [1939], pp. 184-206). Studiò i vari aspetti della psicopatologia forense minorile: comportamentali, invalidanti, sociali (L'invalidità di ordine psichico nei minori, ibid., pp. 509-513; Età cronologica e trattamento giuridico del delinquente, ibid., LX [1940], pp. 827-835).

Nel 1941 pubblicò un caso molto noto alla letteratura specialistica, che fu uno dei suoi primi impegni peritali, quello di Giorgio William Vizzardelli, un diciassettenne che tra il 1937 e il 1939 si era reso colpevole di ben cinque omicidi, tre tentativi di omicidio e altri reati su minori: incaricato di accertare la capacità di intendere e di volere del giovane, il F. ne studiò la personalità con criteri psicologici che fecero considerare il suo modello come esemplare di una nuova impostazione di questo tipo di indagini, quasi anticipatore degli orientamenti che avrebbero poi guidato lo sviluppo della criminologia clinica (Studio medico legale sulla personalità di un minorenne cinque volte omicida, in Zacchia, s. 2, V [1941], pp. 35-102). Questo caso, che il F. considerò il più straordinario e interessante di tutta la sua vita professionale, fu oggetto di sviluppo e approfondimento in successive pubblicazioni, che rappresentarono un notevole contributo alla conoscenza della criminalità minorile, della cui genesi veniva rilevata l'importanza non solo dei fattori biopsicologici, ma anche di quelli ambientali (Nuovi rilievi sulla personalità di Giorgio William Vizzardelli, in La Scuola positiva, LVI [1949], pp. 231-276; Tendenza a delinquere e legislazione minorile, ibid., pp. 584-587; Il caso Vizzardelli, in Delinquenza minorile, Padova 1961 [in coll. con F. Introna], pp. 735-815). Il F. si interessò anche ad altri aspetti della psicopatologia forense, sia nella vita civile (Considerazioni statistiche e medico-legali sul suicidio a Genova, in Riv. sperimentale di freniatria e medicina legale delle alienazioni mentali, LXIII [1939], pp. 125-129; Contributo allo studio dell'omicidio-suicidio, in Arch. di antropol. criminale, psichiatria e medicina legale, LX [1940], pp. 86-101) sia in ambito militare (Rilievi pratici medico-legali raccolti durante tre anni di servizio militare, con particolare riguardo alla simulazione ed alla autoprovocazione di infermità, Genova 1945).

Fu autore anche di studi in altri interessanti settori della medicina legale e delle assicurazioni: dalla medicina del traffico (Studio sulla personalità del delinquente colposo, in Corso internazionale di criminologia, Milano 1955, pp. 471-492, lavoro questo che raccolse generali consensi) all'infortunistica e alla medicina assicurativa (con l'interessante proposta di una visione unificata dell'infortunio sul lavoro e della malattia professionale: Problemi medico-legali ed assicurativi delle allergopatie professionali, in Atti del XXVI Congresso nazionale di medicina del lavoro, Padova 11-13 ottobre 1963, Padova 1965, pp. 149-213, in coll. con F. Introna), ai problemi della tossicologia (Composti organici di sintesi ed attuali problemi della tossicologia medico-legale, in Minerva medicolegale, LXXXII [1962], nn. 2-3, in coll. con F. Introna e A. Fiori, esposizione in 468 pp. della relazione tenuta al XVI congresso della Società italiana di medicina legale e delle assicurazioni del settembre 1959 a Firenze), alla valutazione del danno alla persona come danno biologico di rilevanza patrimoniale (La valutazione medico-legale del danno biologico di rilevanza patrimoniale, in Responsabilità civile e previdenza, XXXVIII [1961], pp. 321-348), al fenomeno del transessualismo che definiva "schizosessualità" (Schizosessualità e cambiamenti di sesso, in Medicina legale e delle assicurazioni, XV [1967], pp. 52-58).

Autore di oltre 250 pubblicazioni scientifiche, il F. ha recato vari contributi pressoché in tutti i settori della medicina legale e delle assicurazioni. I suoi studi più originali e interessanti appaiono comunque quelli relativi al campo della psicopatologia forense: in particolare la sua concezione della delinquenza come un fenomeno non solo sociale, ma alla cui genesi concorrono fattori psicologici, sociali e ambientali in rapporti complessi e non sempre determinabili, la sua valutazione delle tecniche psicodiagnostiche e del loro impiego nella criminologia minorile hanno rappresentato valide conquiste della disciplina. Ha inoltre pubblicato monografie e trattati che hanno conosciuto un buon successo editoriale: La delinquenza minorile, Roma 1950, con prefazione di A. Gemelli; Lezioni di medicina legale, Padova 1954 (nelle successive edizioni Medicina legale in materia penale, ibid. 1956, 1958, 1962, 1966, 1972, 1977 e Medicina legale, ibid. 1979, 1982, 1985); Delinquenza minorile. Problemi medico-legali, psicologici e giuridico-sociali, Padova 1961 e, in successive edizioni, 1972 e 1982, in coll. con F. Introna; Medicina legale in materiacivile, Napoli 1964 e, in 2ª ed., 1968; Medicina legale, ibid. 1967, in coll. con D. Maccaggi e P. Manunza.

Uno dei suoi ultimi lavori ritornava sul caso Vizzardelli; questi, infatti, dopo essere uscito dal carcere, nel 1973 si era dato la morte (Catamnesi suicidaria di un minorenne cinque volte omicida, condannato all'ergastolo, in Fenomenologia dell'omicidio, a cura di G. Canepa, Milano 1985, pp. 343-425).

Fondatore dell'Istituto internazionale di difesa sociale, fondatore e presidente onorario della Società mediterranea di medicina legale, il F. appartenne a varie accademie e società scientifiche italiane e straniere. Fu preside di facoltà a Genova dal 1972 al 1978, presidente dell'Ordine dei medici di Padova e vicepresidente di quello di Genova, membro della Commissione centrale per le professioni sanitarie del ministero della Sanità. Nel 1982 conseguì il premio Buccheri-La Ferla per i suoi contributi allo sviluppo della medicina legale e ottenne il diploma di benemerenza di prima classe, medaglia d'oro per la scuola, la cultura e l'arte dal ministero della Pubblica Istruzione. Dal 1986 fu nominato professore emerito. Collaboratore di varie riviste della specialità, fu coeditore dei periodici Rivista italiana di medicina legale, Zeitschrift für Rechtsmedizin e Bulletin de médicine légale.

Morì a Genova il 3 apr. 1987. Aveva sposato Bina Alberto, dalla quale ebbe una figlia, Maria Irene.

Fonti e Bibl.: Necr. in Atti dell'Accad. ligure di scienze e lettere, XLV (1988), pp. 27-32, e in Il Medico d'Italia, 28 apr. 1987; G. Canepa, Ricordo di A. F., in Riv. ital. di medicina legale, X (1988), pp. 387-394.

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