ALDEIDE ACETICA

Enciclopedia Italiana (1929)

ALDEIDE ACETICA (Etanal, ald. etilica, CH3 − CHO)

Luigi FRANCESCONI

Gas facilmente coercibile (liq. 28°8), di odore gradevole. Il liquido è incoloro, mobile, solidifica a −120°; miscibile in tutte le proporzioni con acqua, alcool, etere. La sua azione fisiologica è simile a quella dell'aldeide formica, ma meno energica: irrita la mucosa nasale, gli occhi, e, inalata per lungo tempo, può produrre fenomeni di bronchite e polmonite. Lo Scheele nel 1774 ne osservò la formazione dall'alcool con biossido di manganese, MnO2, e acido solforico, H2SO4; il Döbereiner ne isolò la combinazione con ammoniaca, NH3, il Liebig ne stabilì le relazioni con l'alcool e le diede il nome che poi si estese a tutta la classe.

Preparazione. - Si prepara facendo gocciolare nell'alcool etilico a 90% (3 parti) una miscela ossidante costituita da acqua (12 p.), bicromato potassico (3 p.) e acido solforico H2SO4 (4 p.). Poi si distilla a bassa temperatura l'aldeide, che si fa passare insieme con ammoniaca NH3 gassosa nell'etere anidro, dal quale cristallizza l'ammonaldeide. Questa, con H2SO4, ridà l'aldeide gassosa. Con altro metodo, ora d'importanza industriale, si parte dall'acetilene, sul quale mediante un catalizzatore (ossido di mercurio HgO sospeso in acqua) si sommano gli elementi dell'acqua:

L'aldeide serve per preparare, con ossidanti, l'acido acetico e, con riducenti, l'alcool etilico.

L'aldeide in contatto con piccole quantità di acidi o sali si polimerizza facilmente, svolgendo calore, e dà la paraldeide, liquido incoloro, di odore gradevole soporifero (eboll. 124°; solid. 12°,5; dens. 0,9943), solubile in acqua, più a freddo che a caldo. La paraldeide distillata in presenza di tracce di H2SO4 ridà l'aldeide semplice.

Con i medesimi agenti, ma sotto zero, dà invece un isomero della paraldeide, la metaldeide, solido insolubile in acqua, solubile in alcool ed etere, che sublima senza fondere a 112°-115°, decomponendosi parzialmente in aldeide semplice, che, riscaldata a lungo in tubo chiuso, dà un miscuglio di paraldeide e aldeide semplice. La para e la metaldeide hanno la formola (C2H4O)3 e sono composti eterociclici stereisomeri:

L'aldeide semplice, a differenza dei due polimeri, si ossida all'aria e si converte in acido acetico, riduce la soluzione ammoniacale di nitrato d'argento e con idrogeno nascente dà l'alcool etilico, col quale si somma, formando prima un alcoolato, poi l'acetale:

L'aldeide acetica dà insomma le reazioni e genera tutti i prodotti caratteristici delle aldeidi (v.).

Un'interessante condensazione sintetica, detta aldolica, scoperta dal Wurtz e trovata poi comune a molte aldeidi e chetoni, conduce dall'aldeide acetica ad un alcool-aldeide (aldolo) e per disidratazione alla aldeide non satura, la crotonica (metodo generale per le aldeidi etileniche):

Nella detta condensazione uno dei carbonili del gruppo aldeidico di una molecola diviene ossidrile con l'idrogeno del metile dell'altra molecola, e, rimanendo libere due valenze in due atomi di carbonio, le due molecole si saldano e formano un composto stabile della serie a 4 atomi di carbonio.

Reazioni. - Le più importanti sono le seguenti:

1. Con nitroprussiato e soda: colorazione rosso ciliegia (differenziale dalle altre aldeidi grasse sature).

2. Con piperidina e nitroprussiato: colorazione azzurra intensa (comune solo a poche aldeidi).

3. Con carbazolo e acido cloridrico: colorazione viola (caratteristica).

4. Con dimetil-ammina e nitroprussiato: colorazione azzurra (caratteristica).

5. A differenza delle altre aldeidi dà la reazione dello iodoformio.

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