EINSTEIN, Albert

Enciclopedia Italiana (1932)

EINSTEIN, Albert

Roberto Marcolongo

Uno dei più grandi fisici matematici viventi e celebre fondatore della teoria della relatività (v.), nato a Ulma (Württemberg) il 14 marzo 1879. A Monaco di Baviera, dove si era trasferita la famiglia avendo ivi il padre assunta la direzione di una fabbrica di materiale elettrotecnico, fece i suoi primi studî nel ginnasio Liutpold, ed ebbe la sua prima educazione matematica da uno zio ingegnere. Un rovescio di fortuna nel 1894 obbligò il padre, con la famiglia, a trasferirsi in Italia in cerca di lavoro a Milano, a Pavia, a Genova, nel Veneto e sulla riviera ligure. Dopo aver frequentato per un anno la scuola cantonale di Aarau (Svizzera), l'E. nell'ottobre 1896, ottenuto il certificato di idoneità, poté essere ammesso nella celebre scuola politecnica di Zurigo. Quivi ebbe, tra i suoi maestri, Hermann Minkowski, e tra i compagni di studî Walter Ritz. Nel luglio 1900 conseguì la laurea e l'abilitazione all'insegnamento della matematica e fisica. Ottenuta la cittadinanza svizzera (1901), fu perito tecnico nell'ufficio federale dei brevetti a Berna (1902-1909). È questo il periodo della sua più intensa produzione scientifica. La scoperta dei fondamenti della prima teoria della relatività gli valse la nomina a professore straordinario di fisica teorica prima nell'università di Zurigo (ottobre 1909-aprile 1910), poi nella facoltà filosofica dell'università tedesca di Praga (1911-1912) e finalmente quello di professore ordinario di matematica superiore nel politecnico di Zurigo (1912-1914). Nel novembre 1913 ebbe una cattedra di fisica nell'Accademia prussiana delle scienze, in Berlino, e nella primavera del 1914, succedendo a Jacopo Enrico Van't Hoff, fu chiamato a dirigere il Kaiser-Wilhelm-Institut per la fisica. Da quell'anno risiede appunto in Berlino senza obbligo d'insegnamento. Ha però tenuto in tutto il mondo conferenze e discussioni sulla teoria della relatività (tra cui famose quelle di Parigi, Londra, Manchester, Bologna e in America) e di propaganda sionistica.

La grande celebrità dell'E. è dovuta alla sua teoria della relatività ristretta e generalizzata. Nella memoria Zur Elektrodynamik bewegter Körper (in Ann. der Physik, XXVII, 1905) ha stabilito le basi della teoria speciale della relatività (relatività in senso stretto o dei moti uniformi e rettilinei), fondata sul postulato della costanza della velocità della luce nel vuoto, riesaminando con profonda originalità i concetti di spazio e di tempo e quello di simultaneità di avvenimenti e stabilendo così a priori, senza ricorrere a teorie ottiche o elettrodinamiche, la teoria delle trasformazioni di Lorentz. S'iniziava così la nuova meccanica relativistica.

Nel 1916, preceduta da alcune comunicazioni all'accademia di Berlino, compariva la oramai classica memoria Die Grundlagen der allgemeinen Relativitätstheorie (in Ann. der Physik, XLIX), comprendente, con lo studio di un generale cronotopo quadridimensionale, una nuova e geniale teoria della gravitazione, con le sue più brillanti conseguenze e previsioni: spiegazione dell'accelerazione secolare dei perielî dei pianeti (in particolare di Mercurio); deflessione dei raggi luminosi in un campo gravitazionale; spostamento delle righe dello spettro verso il rosso, ecc. Appunto in questa grandiosa rielaborazione dei fondamenti della filosofia naturale si mostrarono mirabilmente fecondi e penetranti i concetti e i metodi del calcolo differenziale assoluto di G. Ricci-Curbastro e T. Levi-Civita. Sono poi di questi due o tre ultimi anni nuovi tentativi dell'E. per la formulazione di una teoria più ampia e generale, comprendente, oltre il gravitazionale, il campo elettrico (teoria unitaria). La fisica deve all'E. altri contributi di primissimo ordine. Dobbiamo limitarci a citare: la teoria dei moti browniani (Ann. der Physik, XIX, 1906); la teoria statistica dei campi gravitazionali (ibid., XXXVIII, 1912); la legge di E. nella teoria dei quanta e l'introduzione nella scienza del "fotone", avvalorata da successive scoperte di questi ultimi anni; la teoria dei calorici specifici; ecc. Hanno infine un profondo interesse matematico e filosofico le considerazioni dell'E. sulla forma e le dimensioni dell'Universo (Berliner Berichte, 1917).

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