Olivétti, Adriano

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Ingegnere e industriale (Ivrea 1901 - Aigle, Svizzera, 1960). Entrato giovanissimo nella società fondata dal padre Camillo (v.), nel 1933 ne divenne direttore generale e nel 1938 successe al padre come presidente. Come tale provvide a una radicale trasformazione della struttura organizzativa della società, preludio alla successiva espansione di questa. Notevoli sono state anche le sue iniziative di carattere sociale, assistenziale, culturale e ricreativo in relazione con gli insediamenti industriali della società Olivetti, per le quali si valse dell'opera di architetti, urbanisti, designer impegnati nel movimento moderno (quali Cosenza, Munari, Nizzoli, Quaroni, Ridolfi, Rogers, e altri). Cultore di urbanistica, fu direttore del piano regolatore della Valle d'Aosta (1937) e presidente dell'Istituto nazionale di urbanistica. Nella sua azienda nacquero i primi studi della "sociologia" moderna italiana, nonché - da Volponi a Ottieri - il "romanzo industriale". Diede vita (1948) nel campo politico al "Movimento di Comunità", per il quale fu eletto deputato nella III legislatura della Repubblica (1958), e svolse un'appassionata e proficua attività in campo culturale con le Edizioni di Comunità. Cavaliere del lavoro (1952). Fra le sue opere: L'ordine politico delle comunità dello stato (1947); Società, stato, comunità (1952); nel 2013 è stata pubblicata la raccolta di scritti inediti Il mondo che nasce.

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