WILDT, Adolfo

Enciclopedia Italiana (1937)

WILDT, Adolfo

Palma Bucarelli

Scultore, nato a Milano il 10 marzo 1868, ivi morto il 12 marzo 1931. Costretto dalla povertà, cominciò da fanciullo a lavorare come semplice operaio, prima nello studio dello scultore Giuseppe Grandi, poi presso varî artisti per i quali traduceva nel marmo i modelli. Fu attraverso questo duro lavoro che il W. acquistò quella straordinaria perizia tecnica che seppe costringere la materia alle estreme possibilità. L'artista originale si rivelò nel 1894 con una testa di Atte acquistata per la Galleria d'arte moderna di Roma. Poco dopo, presentando a Monaco Martire, che ebbe una medaglia d'oro, attirò l'attenzione del tedesco Franz Rose di Doelhau, il quale, liberandolo dalle preoccupazioni economiche, gli permise di dedicarsi completamente alla sua arte. Attraverso un intenso travaglio spirituale, dopo i primi saggi d'impostazione ancora tradizionale, il W. trova finalmente la sua personalità in quella sua forma tormentata e dolorosa. Nascono così l'Idiota (1903; Gardone, Vittoriale); l'Autoritratto (1906; distrutto); Il Giovane, Il Santo, Il Saggio, motivo per fontana (1912; Milano, Galleria d'arte moderna); L'anima e la sua veste (1916); Madre adottiva (1917; Milano, Cimitero monumentale), ecc. Spesso però il desiderio di rendere idee universali o astratte e la ricerca dello stile conducono l'artista a una espressione plastica oscura, ove l'emozione si raffredda nel cerebralismo e in audacie tecniche di puro virtuosismo. I ritratti, più necessariamente aderenti alla realtà, sono le sue opere artisticamente meglio realizzate: Margherita Sarfatti; Toscanini (1923; Roma, Gall. naz. d'arte mod.); Benito Mussolini (1923); Nicola Bonservizi (Milano, Gall. d'arte mod.); Vittorio Emanuele III; Pio XI; i tre busti di Battisti, Filzi e Chiesa che ornano l'Arco della Vittoria a Bolzano (1927), ecc. Eseguì molti monumenti funebri, tra cui notevoli il monumento al pittore Bonzagni (1919; Milano, Cimitero monumentale), il monumento Körner (1928; Milano, Cimitero monumentale), il sepolcro Boschi (1921; Castiglione delle Stiviere, cimitero), il monumento Bistoletti (La casa del sonno, Milano, Cimitero monumentale). Ricordiamo ancora: Filo d'oro (1926); La Concezione (1921); La Famiglia (1922); S. Francesco; S. Ambrogio (1928; per il monumento ai caduti di Milano). Eseguì anche medaglie e scrisse un volumetto su L'arte del marmo. Negli ultimi anni fu professore alla R. Accademia di Brera.

Bibl.: A. Wildt, Milano-Roma 1926; G. Casoni, A. W., in Marmi, pietre, graniti, marzo-aprile 1931, n. 11, pp. 3-8; L. Calza, A. W., in Cremona, III, n. 3, marzo 1931, p. 180; Emporium, marzo 1931, vol. 73, p. 158; Omaggio a W., Milano 1932; G. Nicodemi, A. W., Milano 1935 (con bibl.).

© Istituto della Enciclopedia Italiana - Riproduzione riservata