AD FLEXUM

Enciclopedia dell' Arte Antica (1994)

AD FLEXUM (Flexon, Flexum)

E. M. Beranger

Località ricordata dalla Tabula Peutingeriana, dall Anonimo Ravennate (ed. J. Schnetz, p. 70) e dalla Geographia di Guidone Pisano (ed. J. Schnetz, p. 122) sul tratto di Via Latina compreso tra Venafrum e Casinum. Si trovava proprio nel punto (loc. S. Cataldo) in cui la consolare piegava a gomito onde il toponimo ― in direzione NE inoltrandosi verso il Sannio per poi, dopo aver toccato , ridiscendere alla volta di Teano. Corrisponde, pertanto, all'area dell'attuale comune di S. Pietro Infine (Caserta).

La sua felice posizione strategica di controllo, da un lato, delle comunicazioni tra la bassa valle del Liri e il bacino del Volturno e, dall'altro, tra l'ager Casinas e il Sannio, è confermata dalla presenza di una poderosa cinta in opera poligonale a NO dell'abitato, poco al di sopra del cimitero. Essa si innalza, sull'estremità S del monte Sammucro (loc. S. Eustachio) a m 575 s.l.m., con mura alte oltre m 3 e spesse m 1,80. è costruita con blocchi di forma alquanto irregolare e grossolanamente sbozzati, rafforzati in più punti del circuito da un terrapieno di sostegno costituito da pietrame. La cinta si caratterizza per la presenza sulla sommità di una rocca a pianta circolare dalla quale si dipartono due imponenti bracci di mura che scendono lungo il pendio roccioso, proprio in corrispondenza dell'asse di fondovalle che, in seguito, darà vita alla Via Latina. Tipologicamente risulta assai simile ai circuiti di Lagaria di Monte Coppolo e di Colle delle Fate (Roccacasale). Resti di una postierla sono segnalati nel settore SE della fortificazione, che non può essere disgiunta da un secondo oppidum, posto sempre su un costone del monte Sammucro a poco più di un km di distanza. In località Marena-Falascosa (S. Vittore del Lazio) si conserva, infatti, una cinta dal perimetro di c.a 2 km; munita di varie porte, è posta a controllo dello sbocco della valle del fiume Peccia sulla Via Latina. Nel suo interno sono segnalati resti di fondazioni in blocchi poligonali nonché abbondanti frammenti di ceramica d'impasto, fra cui dolia decorati con impressioni a ditate, anforette del tipo Alfedena e pesi da telaio. Nelle sue immediate vicinanze (loc. Muraglie Abbandonate) sono documentate mura in opera quadrata e incerta ed è noto il ritrovamento di una stipe con votivi che dall'Età del Ferro arrivano ― come nel deposito rinvenuto in località Mèfete presso Aquino (v.) ― fino all'avanzata età repubblicana.

A causa della loro fertilità le campagne circostanti, parte integrante dell'aver di , furono coltivate razionalmente già dal III-II . a.C., come dimostrano gli imponenti ruderi esistenti in località Castellone e nei pressi del cimitero.

Nel 1986, in località s. Maria del Piano, nei pressi dei ruderi di una cisterna romana, sono venuti alla luce tratti del basolato della Via Latina e ambienti riconducibili a una villa rustica di età imperiale. Il territorio, mai indaga in maniera capillare, ha restituito nel passato tombe, in verità assai modeste, epigrafi funerarie nonché tre pietre miliari. Una di esse (CIL, X, 6901) scoperta sul Colle dell'Altare e datata al 77 d.C. in base alla titolatura dell'imperatore Vespasiano, reca il numerale XCVI, la distanza in miglia dall'Urbe.

Bibl.: G. Fiorelli, in NSc 1876, p. 45; CIL, X, 4866, 4963, 4968, 5028-5029, 6900-6903; A. Sogliano, in NSc, 1892,pp. 118-119; H. Nissen, Italische Landeskunde, II, 2, Berlino 1902, p. 797; K. Miller, Itineraria Romana, Stoccarda 1916, cc. 331, 371-372; H. Geisau in RE, Suppl. III, Stoccarda 1918, с. 526, s.v.; G. Radke, KlPauly, II, Stoccarda 1967, cc. 576-577, s.v.; A. Giannetti, Mura ciclopiche in s. Vittor del Lazio (Colle Marena-Falascosa): probabile identificazione del sito dell'antica Aquilonia, in Rend Line, s. VIII, XXVIII, 1969, pp. 101-112; G. Radke, RE, Suppl. XIII, Stoccarda 1973, cc. 14871494, s.v. Viae publicae Romanae; G. Conta Haller, Ricerche su alcuni centri fortificati in opera poligonale in area campano-sannitica (Valle del Volturno Territorio tra Liri e Volturno) (Accademia di Archeologia Lettere e Belle Arti di Napoli, Monumenti, III), Napoli 1978, pp. 43-44; G. Lena, Scoperte archeologiche nel Cassinate, Sora 1980, pp. 9, 15, 24, 26, 52-54; S. De Caro, A. Greco, Campania (Guide archeologiche Laterza, 10), Roma-Bari 1981, pp. 239-240; Notiziario dell'Ufficio Studi del Ministero per і Beni Culturali e Ambientali, І. 3-II. 4., novembre 1985-febbraio 1986, p. 6; E. Pizzi, in Atti del I Convegno dei Gruppi Archeologici dell’ Italia Meridionale, Prata Sannita, 1986, Sant'Agapito 1988, p. 292.