ACRODINIA

Enciclopedia Italiana (1929)

ACRODINIA (dal gr. ἄκρον "estremità" e ὀδύνη "dolore", sinon.: eritema epidemico o pedionalgia epidemica)

Agostino Palmerini

Malattia che colpisce specialmente i bambini: comparve con diffusione epidemica in Francia, nel 1828-1830, e attualmente è stata segnalata in diversi paesi lontani fra loro in casi isolati o piccole epidemie. Schematicamente si evolve in tre fasi: inizio con dolori negli arti inferiori, cefalea, insonnia; dopo quindici giorni, oltre ai dolori e al formicolio intenso, prurito tormentoso, disturbi psichici, abbassamento dello stato mentale, agitazione, insonnia; all'inizio del quarto mese gravi disturbi trofici delle estremità fino a lesioni gangrenose delle dita; si associano gengivite espulsiva con caduta dei denti e lievi atrofie localizzate ad alcuni gruppi muscolari degli arti; si stabilisce finalmente una fase di regressione che dura un mese, nella quale i disturbi sensitivi psichici e motori si attenuano e scompaiono, residuando solo le mutilazioni secondarie ai disturbi trofici. La malattia può evolvere senza febbre; alle volte si accompagna a una eruzione cutanea a tipo eritematoso papuloso, vescicoloso, seguita da desquamazione e pigmentazione bruna della cute. L'etiologia di questa forma morbosa è tuttora molto discussa: da alcuni si è pensato ravvicinarla all'encefalite epidemica, così polimorfa nelle sue manifestazioni o per lo meno attribuirla a un virus neurotropo che finora non è stato dimostrato; da altri invece si dà più peso all'origine tossialimentare e sono stati stabiliti confronti e rapporti con l'ergotismo, l'arsenicismo cronico, la pellagra.

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