CATALANO, Achille

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 22 (1979)

CATALANO (talora anche, erroneamente, Catalani), Achille

Arnaldo Venditti

Nato a Napoli nel 1809 da Domenico e da Gioconda Gargano, è tra gli architetti dell'estrema fase del neoclassicismo napoletano, già volta all'eclettismo stilistico, che doveva avere il suo massimo rappresentante locale in Enrico Alvino. Al pari di Michele Ruggiero e Gaetano Fazzini fu allievo di Pietro Valente.

La sua opera non è stata sistematicamente studiata. Il suo nome figura in una nota firmata dall'edile segretario, Gabriele Quattromani, tra quelli degli architetti municipali di sezione (Archivio storico municipale di Napoli) e come tale viene fugacemente ricordato dal Sasso.

Va sottolineata l'importanza dell'opera di questi tecnici, tanto per invenzioni architettoniche o brillanti soluzioni formali, quanto per l'impegno, assai lodevole, nel proporre soluzioni di pubblico interesse, nel quadro della politica edilizia della monarchia borbonica.

Il C. fu professore della Scuola di prospettiva nel R. Istituto di Belle Arti, a partire dal 28 febbr. 1857, in luogo del defunto Luigi Cocciola. Dopo l'unità d'Italia, con decreto dell'ottobre 1861, allorché Cesare Dalbono venne nominato direttore dell'Istituto stesso, il C. divenne professore nella Scuola di ornato, passando la Scuola di prospettiva a Pasquale M. Veneri. Nel 1876 sostituì Alvino nella Commissione consultiva di Belle Arti di Napoli.

Morì a Napoli il 3 nov. 1882.

Tra i disegni del C. conservati presso il comune di Napoli, sussiste un progetto, firmato anche dall'Alvino, per un mercato a Monteoliveto, ed un altro (1853)relativo ad un grande edificio - forse il palazzo di città - da edificarsi nel largo della Carità. Ancora, egli progettò l'ampliamento del nuovo mercato a salita Pontecorvo, con rampa dal Cavone, non realizzato, nonché un mercato alla Marina, in collaborazione con Francesco Jaoul (1851); ma soprattutto va ricordata la sua partecipazione alla commissione nominata da Ferdinando II (con rescritto 30 ag. 1848) per elaborare la sistemazione della via Toledo, attuale via Roma.

Attivo anche nel campo del restauro dei monumenti, quale collaboratore di Federico Travaglini e P. M. Veneri, egli compì il restauro della "casa del Fauno" in Pompei (Memoria sul ristauro della casa detta del Fauno in Pompei..., Napoli 1855). Sempre con Travaglini e Veneri, il C. collaborò all'importante restauro dell'arco aragonese di Castelnuovo, dopo aver partecipato ad un concorso bandito nel 1852, ma giudicato solo nel '54 (Memoria esplicativa dei disegni riguardanti il restauro dell'arco di Alfonso d'Aragona in Castelnuovo, progetto al quale è assegnato il motto: "Felice è sol colui che in ben oprar affida, ond'è che onore ai nostri cori è guida", Napoli 1854: vedi A. Avena, Il restauro..., Roma 1908, passim).

Tra le opere minori vanno ricordati alcuni monumenti nel cimitero di Poggioreale, quali il sepolcro del giovane E. Franco (morto nel 1850), nel recinto occidentale, e quello di Antonio Sancio, intendente della provincia di Napoli al tempo di Ferdinando II e uno dei promotori della creazione del camposanto napoletano. Il sepolcro Sancio fu un monumento funerario ufficiale, condotto a spese della città, e scelto dal Consiglio edilizio a seguito di concorso pubblico; ed è significativo che nel bando venisse fissata come condizione da rispettare l'esecuzione in "stile greco",come asserisce il Sasso che pubblica l'immagine della tomba, con grandi lodi per la finezza del disegno.

La personalità del C. si rivela in fondo indubbiamente modesta; egli sembra svolgere un ruolo subordinato rispetto ai maggiori architetti locali del suo tempo.

Bibl.: C. Quattromani, Napoli dal 1763 al 1852, in La Sirena, VII(1853), pp. 33-44 passim; C. N. Sasso, Storia dei monum. di Napoli..., II, Napoli 1858, p. 345; Relaz. sullo svolgim. delle tre arti nelle provincie merid. dal 1767 al 1862, Napoli 1862, passim; P.Calà Ulloa, Pensées et souvenirs sur la litérature contemp. du Royaume de Naples, Genève 1860, II, p. 243; C. Lorenzetti, L'Accademia di Belle Arti di Napoli, Firenze 1952, pp. 123 s., 130, 144; A. Venditti, Archit. neoclassica a Napoli, Napoli 1961, ad Indicem; R. De Fusco-G. Bruno, E. Alvino..., Napoli 1962, p. 69; R. Di Stefano, Storia, architett. e urbanistica, in Storia di Napoli, IX, Napoli 1973, p. 726 n. 9.

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