ACETONE

Enciclopedia Italiana (1929)

ACETONE (Dimetilchetone, Propanone, CH3−CO−CH3)

Luigi Francesconi

È il più semplice dei chetoni della serie grassa; fu studiato e analizzato da Liebig, Dumas e Kane; nel 1845 Chancel notò le sue relazioni con l'alcool isopropilico. È un liquido mobile, di odore gradevole, caratteristico: p. eboll. 56°,5; p. fus. −94°; dens. (20°) = 0,7920. Miscibile con acqua, alcool, etere; solvente di molte sostanze organiche, specialmente dell'acetilene, e di talune inorganiche.

Si riscontra in piccole quantità nel sangue, nell'urina normale e in maggior proporzione in quella dei diabetici (acetonuria), e deriverebbe dall'acido acetacetico, prodotto di decomposizione intermedia del glicosio.

Preparazione. - Si ottiene per distillazione secca di un gran numero di sostanze: acidi tartarici, lattici e citrico, dello zucchero, della cellulosa e specialmente, con metodo industriale, del legno: misto in tal caso ad alcool metilico e ad acido acetico.

A questo scopo vengono scelti legni non resinosi (questi darebbero prodotti oleosi). Si ottiene una soluzione acquosa, detta acido pirolegnoso, costituita in massima parte di alcool metilico, di acido acetico e di acetone (i %). Però le proporzioni di questi componenti variano con le qualità del legno e le condizioni di distillazione. Si separano poi i tre componenti, trattando con calce l'acido pirolegnoso per salificare l'acido acetico, dopodiché si distilla per avere l'alcool metilico e l'acetone. Per la separazione di questi si ricorre all'acido ossalico disidratato, che forma l'etere metilico, prodotto cristallizzabile:

All'acido ossalico si può sostituire l'acido benzoico o il formico.

Si conoscono inoltre molti altri metodi di preparazione, i quali sono generali e comuni alla maggior parte dei chetoni (v.).

1.° (Metodo di Beilstein). Distillazione secca dell'acetato di calcio, metodo elegante che fu generalizzato ed esteso poi alle aldeidi dal Piria.

L'acetato ben secco e depurato dev'essere scaldato a non più di 300°. Industrialmente si utilizza l'acetato di ferro, che si ottiene per la riduzione con ferro e acido acetico del nitrobenzolo ad anilina. L'acetato di ferro trattato con ossido di calcio diventa acetato di calcio.

2.° Dalla ossidazione dell'alcool secondario (isopropilico) (Friedel).

nel quale a sua volta si trasforma con idrogeno nascente.

3.° Per elettrolisi di un miscuglio equimolecolare di acetato di potassio e di un sale potassico di un acido chetonico (piruvico). È un metodo d'interesse teorico.

4.° Per azione del cloruro di acetile o anche dell'anidride acetica sullo zinco-metile (Freund).

5.° Distillando etere acetacetico con un acido energico o con H2O a 150° o con Ba (OH)2.

6.° Dalla aldeide acetica con diazometano.

7.° Dall'allilene con acqua in presenza di un catalizzatore (HgBr2 o altri sali di mercurio), di H2SO4 e acqua. Però contemporaneamente si forma l'aldeide acetica.

8.° (Metodo di Perkin). Dall'acetato di Na scaldato a 180° con anidride acetica.

9.° Dal cloruro di acetile col metano in presenza di AlCl3 (Friedel).

10.° Come prodotto di decomposizione, per ossidazione della leucina con H2O2 in presenza di un acido e di un sale di rame o di ferro.

11.° Dall'etano con CO, sotto l'influenza dell'effluvio elettrico (metodo d'interesse puramente teorico).

Proprietà generali. - Come prototipo dei chetoni, ne presenta tutte le reazioni caratteristiche.

Con ossidanti dà acido acetico e formico, con riducenti l'alcool isopropilico, passando però per un prodotto intermedio detto pinacone

e la rispettiva anidride:

Con i nitriti alchilici dà gl'isonitroso-derivati. Si condensa, e dà prodotti scindibili, con i bisolfiti alcalini, con l'ammoniaca, con l'idrossilammina, con la fenilidrazina.

Con l'acido cianidrico dà per sintesi il nitrile dell'acido ossiisobutirrico:

Al detto acido conduce pure con il cloroformio, attraverso l'acetoncloroformio:

Con il PhCl5 dà il dicloropropano:

e per riscaldamento dà varî prodotti di condensazione:

Usi. - L'acetone serve alla preparazione industriale di molti prodotti farmaceutici, fra i quali vanno ricordati i seguenti. Il cloroformio e lo iodoformio:

Il solfonale (col mercaptano etilico):

Però oltre a queste applicazioni ne ha un'altra importante per la sua proprietà di sciogliere l'acetilene, gas che non può essere compresso, perché facile ad esplodere. Se ne mette quindi in commercio la soluzione (25 volumi in 1 a 15°) in acetone; e a tal uopo s'imbeve di acetone del materiale poroso, e su di esso poi si fa pervenire, a pressione, dell'acetilene sino a saturarlo.

Reazioni cromatiche. - 1a (comune alle aldeidi e generale per i chetoni). Con nitroprussiato e NaOH, dà una colorazione che va dal rosso rubino al giallo rosso, a seconda della quantità di acetone.

2a (comune alle aldeidi). Con metadinitrobenzolo e alcali, dà colorazione rosso-viola intenso.

3a (comune alle aldeidi e a diversi chetoni). Con piperidina e nitroprussiato, dà una colorazione rosso carminio.

4a (caratteristica). Per riscaldamento con ortonitrobenzaldeide e Na2CO3, l'acetone, se in grande quantità, dà precipitato bleu, o colorazione verde o bleu, se in quantità minori, per formazione d'indaco:

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