Shlonski, Abrāhām

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Poeta ebreo (n. presso Poltava 1900 - m. Tel Aviv 1973). Compì gli studî in Russia e alla Sorbona di Parigi; nel 1921 si trasferì in Palestina, dove intraprese una fervida attività editoriale, pubblicando numerosi periodici (Dābār "Parola"; ha-Āreṣ "La terra"; Kĕtūbīm "Scritti"; Tūrīm "File"; ῾Amūdayim "Le due colonne"). Nei suoi poemi (Dĕwai "Dolore", 1924; Bā-gălgăl "Nella ruota", 1927) e nelle sue raccolte di liriche (Avney gĕwīl "Pietre grezze", 1960; Mi-shirey ha-prōzdōr ha-ārokh "Dai canti del lungo corridoio", 1968), la poesia, caratterizzata da un lessico che attinge dal quotidiano, esprime sia gli avvenimenti della realtà (i massacri avvenuti in Russia e le rivolte arabe contro la comunità ebraica), sia le riflessioni di carattere esistenziale. L'ultima raccolta dell'autore è accompagnata da sue traduzioni di noti poeti (Širey ha-yāmīm "Le liriche dei giorni", post., 1985).

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