COWLEY, Abraham

Enciclopedia Italiana (1931)

COWLEY, Abraham

Ernest de Sélincourt

Poeta ed essayist inglese, nato a Londra nel 1618, morto il 28 luglio 1667. Fu educato nella scuola di Westminster e poi nel Trinity College di Cambridge, ma allo scoppio della guerra civile ne venne espulso dai parlamentaristi (1643). Raggiunto il re a Oxford, accompagnò la regina nel suo esilio a Parigi, dove continuò a servirla per dodici anni eseguendo pericolose missioni, e mantenendo le comunicazioni fra lei e il re. Tornò in Inghilterra nel 1656, e vi rimase, sotto stretta sorveglianza, fino alla morte di Cromwell (1658). Tornò allora a Parigi, ritirandosi poi a Chertsey nel Surrey, ove dedicò il suo tempo ai libri e aì suoi studî favoriti di botanica e di filosofia sperimentale. Aveva realizzato da poco il suo sogno di vita agiata e tranquilla quando morì. Fu sepolto nell'abbazia di Westminster fra Chaucer e Spenser. L'opera di C. segna un'epoca di transizione. Egli è l'ultimo dei poeti definiti da Johnson come "metafisici", e, allo stesso tempo, il precursore di Dryden. Fu un ragazzo precoce e incominciò presto a scrivere versi sotto l'influenza della Fairy Queen di Spenser; a dieci anni aveva già composto il suo primo poema Pyramus and Thisbe. Nel 1663 pubblicò i Poetical Blossoms che lo resero immediatamente famoso, e nel 1638 Love's Riddle e una commedia latina. A Cambridge, dove era tenuto come professore in alta considerazione, The Guardian (rielaborato nel 1658 con il titolo di The Cutler of Coleman Street) fu rappresentato davanti al principe Carlo Stuart. Nel 1647 pubblicò The Mistress, un volume di frigidi versi d'amore, e nel 1656 il volume in folio delle sue poesie raccolte, con un'interessante prefazione. Nel corso d'una sola generazione se ne ristamparono otto edizioni. La sua morte ispirò a Denham una elegia, e, mentre fu in vita, la sua fama superò quella dello stesso Milton. Ma la sua vera voga fu di breve durata, e nel 1737 già Pope domandava "Chi legge più C."? Il suo poema più lungo è Davideis, affatto privo d'ispirazione poetica. Con le Pindaric Odes, le migliori delle quali sono Brutus e To Mr. Hobbes, introdusse deliberatamente nella poesia inglese un nuovo ed erudito stile poetico, che trovò favore tanto fra i suoi contemporanei quanto fra i suoi successori fino al Gray. Le sue cose più belle sono contenute nelle Miscellanies, come le Elegies su Hervey e Crashaw, e l'Ode of Wit. Il suo ultimo volume Verses on several occasions fu pubblicato nel 1663, e comprende il noto Complaint e la graziosa poesia di sapore oraziano The Wish. Nel 1661 scrisse un opuscolo, The Advancement of Experimental Philosophy, che contribuì alla fondazione della Royal Society, alla quale sei anni dopo indirizzò una delle sue odi migliori. Oggi i suoi Essays in prosa, composti sotto l'influsso di Montaigne, sono più apprezzati dei suoi versi. Il loro stile è completamente spoglio del preziosismo della poesia, il pensiero vi è naturale, ed espresso con grazia chiara e semplice; essi non furono senza influenza sullo sviluppo della forma del saggio come genere letterario e sull'evoluzione stilistica della prosa inglese.

Opere: Works, con vita, scritta da Thomas Sprat, Londra 1668; 3 voll., Cambridge 1923.

Bibl.: Johnson, Life of C., Londra 1779.

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