Uva

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uva


s. f. [lat. ūva]. – 1. a. L’infruttescenza della vite, costituita da un certo numero di bacche (àcini o chicchi) di vario colore dal verde al giallo-dorato, al rosso, al bluastro, al nero-violaceo, portate da un complesso di ramificazioni (raspo): un grappolo d’u.; u. fresca, come uva da tavola e da vinificazione; u. acerba, matura; u. bianca, u. nera. Per lo più con valore collettivo: un chilo d’uva, un paniere d’uva; cogliere l’u., cogliere i grappoli d’uva, vendemmiare; fare la cura dell’u. (v. ampeloterapia); u. da tavola o da mensa, che serve come frutto a tavola; u. da vino, che serve per la vinificazione; pigiare l’u. (e u. pigiata o ammostata, con o senza raspi), come procedimento per fare il vino; festa dell’u., festa popolare che si fa al tempo della vendemmia. Molte varietà di uva (o il relativo vitigno) sono designate da un appellativo che accompagna il nome: u. moscata, u. regina, u. pizzutella, u. salamanna (o assol., salamanna), ecc. (v. rispettivam. moscato, regina, pizzutello, salamanna, ecc.); u. di Gerusalemme o di Palestina, altro nome del vitigno terra promessa; u. di Spagna, altro nome del vitigno e dell’uva alicante; u. tintoria, vitigno detto comunem. teinturier (v.); u. fragola o u. americana, nomi comuni della specie Vitis labrusca e della sua uva. b. Succo d’uva, bevanda a base di mosto, stabilizzato con varî trattamenti e pastorizzato: i succhi d’u. integrali sono torbidi e polposi, secondo le caratteristiche originarie del frutto, quelli degradati sono limpidi e più fluidi. c. Uva passa (o u. secca), particolare tipo di uva che viene fatta appassire al sole o essiccare con metodi artificiali, in modo da eliminare l’acqua e aumentare così la percentuale di zuccheri, utilizzata come frutta secca e soprattutto in pasticceria; si distinguono tre tipi di uva passa: u. passa di Malaga, proveniente dalla Spagna, che va in commercio a grappoli interi; u. sultana o sultanina o u. di Smirne, in acini isolati, proveniente dall’Anatolia e particolarmente dalla regione di Smirne; u. passerina o di Corinto, o uvetta, con acini senza semi. L’uva passa o secca può essere anche utilizzata, in alcuni tipi, per la vinificazione, con tecniche e procedure speciali, di vini passiti (moscato, aleatico, ecc.). 2. Seguito da particolari determinazioni, indica piante varie che in qualche modo somigliano all’uva per le bacche (o per i frutti simili a bacche) che producono: u. marina, nome region. di piante diverse, come sargassi, efedre e ribes; u. orsina o ursina o u. d’orso, frutice prostrato delle ericacee (Arctostaphylos uva-ursi), che cresce nelle zone circumpolari e in Italia, nelle regioni elevate delle Alpi e dell’Appennino, con foglie sparse, coriacee, obovate, sempreverdi, a margini interi, fiori rosei e bacche globose, rosse, di sapore gradevole, utilizzate soprattutto per marmellate; u. spina (v. uvaspina); u. tamina, nome region. del tàmaro; u. turca, altro nome della fitolacca. Inoltre: u. di mare, nome con cui sono indicate alcune specie di sargassi (lo stesso nome è dato anche alle uova di seppia, che vengono deposte a gruppi); u. di monte, altro nome della vite idea o vite d’orso o mirtillo rosso (v. vite1, n. 2); u. di volpe, erba rizomatosa delle gigliacee (Paris quadrifolia), detta anche erba paris o erba crociola, velenosa, che cresce nei boschi montani dell’Eurasia, con fusto unico, alto fino a 40 cm, che porta un verticillo di quattro foglie, un solo fiore con 8 o 10 tepali, gli esterni grandi e verdi, gli interni stretti e gialli, e un frutto costituito da una bacca violaceo-nerastra. ◆ Dim. uvétta (v.), uvettina, uvina (v.); pegg. uvàccia.

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