Stratificazióne

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stratificazione


stratificazióne s. f. [der. di stratificare]. – 1. L’azione, l’operazione di stratificare e, più comunem., il fatto di stratificarsi e l’effetto; disposizione a strati, e in senso concr. il complesso degli strati sovrapposti, la loro posizione e giacitura. Con accezioni specifiche: a. In geologia, la disposizione dei sedimenti in strati: s. concordante, s. discordante, secondo che vi sia concordanza o no negli strati; s. incrociata, che presenta gli strati con varia inclinazione tra loro, frequente nei depositi eolici e in quelli fluviali; s. gradata, quella in cui le dimensioni dei granuli diminuiscono progressivamente dal basso verso l’alto. b. In ecologia vegetale, la ripartizione dei vegetali in livelli o strati di altezza diversa a seconda delle loro caratteristiche morfologiche ed esigenze ecologiche, che negli ambienti terrestri si osserva tipicamente in un bosco, la cui struttura è caratterizzata da uno strato arboreo dominante, formato dagli alberi e delimitato dal limite superiore delle loro chiome, e dagli strati arbustivo, erbaceo, muscoso e/o lichenico costituiti rispettivam. da arbusti, erbe, muschi e/o licheni. Esiste anche una stratificazione ipogea che, per le difficoltà di rilevamento, è meno conosciuta ma non meno importante di quella epigea, dovuta alle diversità di sviluppo degli apparati sotterranei (rizomi, radici, bulbi, tuberi). Le biocenosi edafiche si differenziano in profondità in rapporto alle caratteristiche del suolo. Negli ambienti acquatici la stratificazione dei vegetali è rilevabile sia per gli organismi bentonici sia per quelli planctonici, i quali occupano profondità diversa, soprattutto in funzione della luce, della temperatura e dei proprî pigmenti fotosintetici. 2. fig. a. Sovrapposizione storica o strutturale di fenomeni diversi: s. di fatti culturali, di esperienze artistiche; più genericam.: la s. dei ricordi. b. In sociologia, s. sociale, distribuzione differenziale, su scala di superiorità o inferiorità relativa, delle unità dei sistemi sociali, cioè la collocazione degli individui o gruppi su diversi strati, oggetto di valutazione sociale e distinti in base a parametri (il prestigio, la funzione, ecc.). c. In linguistica, il sovrapporsi diacronicamente in una lingua di elementi linguistici di diversa origine, o la presenza sincronica di più strati corrispondenti a livelli sociali diversi. d. Nelle rilevazioni statistiche per campioni, procedimento consistente nel raggruppare le unità che compongono l’universo, o massa, in più strati o classi secondo determinati criterî o proprietà: ogni classe comprende così le unità che presentano caratteristiche comuni.