Soccórso

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soccorso


soccórso s. m. [der. di soccorrere, part. pass. soccorso]. – 1. a. Aiuto, assistenza prestata a chi ha bisogno o a chi è in pericolo: dare, prestare, chiedere s.; andare, venire in s. di qualcuno; gli italiani sono sempre pronti a correre in s. del vincitore (Ennio Flaiano); chiamare qualcuno in s., e assol. chiamare s. o a s.; Società di mutuo s., associazione tra lavoratori a fine assistenziale; s. invernale, assistenza prestata nel passato durante la stagione invernale alle categorie più bisognose; s. marittimo e s. aeronautico, assistenza prestata a navi e imbarcazioni, aeromobili, persone o cose, che si trovino in pericolo di perdersi in mare e in acque interne, o in regioni desertiche (v. anche salvataggio); s. alpino, comprendente una serie di operazioni volte a prestare aiuto a escursionisti e alpinisti infortunati o che si trovano in pericolo in zone di alta montagna e attuate per mezzo di attrezzature (corde, barella, argani, ecc.) o, nei casi più difficili, per mezzo dell’elicottero, da volontarî di provata esperienza appartenenti al Corpo nazionale soccorso alpino (organo del Club alpino italiano), i quali, oltre ad essere esperti delle tecniche, sono provvisti anche di una adeguata preparazione medico-sanitaria; s. stradale, forma di assistenza organizzata da enti o privati per aiutare conducenti di veicoli che, per incidenti o guasti, si trovino in difficoltà; la Madonna (o la Vergine) del s., forma di culto particolare ispirata alla misericordia della Madonna. Fune di s., o fune s., esistente in alcuni tipi di funivie per recuperare i passeggeri da cabine bloccate lungo la linea. Posto di pronto s., o assol. pronto s., reparto di un ospedale, o ambulatorio (che può anche essere attrezzato provvisoriamente), nel quale si effettuano medicazioni, e si prestano le prime cure a persone colpite da malore o vittime di incidenti; per pronto s. s’intende anche la prestazione medica immediata, o comunque sollecita, eseguita in caso di incidenti, infortunî, malori improvvisi, ecc. In diritto penale, omissione di soccorso, delitto commesso da chi, trovando abbandonato o smarrito un minore di anni dieci o una persona incapace di provvedere a sé stessa, ometta di darne immediato avviso all’autorità, o da chi, trovando un corpo umano che sia o sembri inanimato, o una persona ferita o altrimenti in pericolo, ometta di dare assistenza o di avvisare immediatamente l’autorità. b. L’opera di soccorrere, seguito da compl. di specificazione oggettiva: provvedere al s. dei feriti; organizzare il s. degli alluvionati; Garzon, nato al soccorso Di Grecia (Parini), destinato a soccorrere la Grecia. 2. Con valore concr.: a. Ciò che si dà o si riceve come soccorso: mandare, ricevere soccorsi in denaro, in coperte, in medicinali; non è un gran s., ma gli farà comodo; com. anche nel linguaggio milit., per lo più al plur., col sign. di rinforzi, rifornimenti: inviare soccorsi; il mancato arrivo di soccorsi costrinse la guarnigione alla resa. Proverbiale l’espressione fig. il s. di Pisa, un aiuto che riesce inutile perché arriva troppo tardi (con riferimento ai soccorsi che i Pisani, assediati dai Fiorentini nei primissimi anni del ’500, aspettarono invano dall’imperatore Massimiliano I d’Asburgo): il povero vecchio, quantunque sentisse bene a che rischioso giuoco giocava, e avesse anche paura di portare il s. di Pisa, pure non volle mancare (Manzoni). b. poet. La persona che viene in soccorso, chi soccorre: e ’l mio fido soccorso, Védem’ [= mi vede] arder nel foco, e non m’aita (Petrarca), alludendo a Laura. 3. ant. Difesa, riparo contro un male: per la gran rabbia Del pizzicor, che non ha più soccorso (Dante).