Scuòla

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scuola


scuòla (pop. o poet. scòla) s. f. [lat. schŏla, dal gr. σχολή, che in origine significava (come otium per i Latini) libero e piacevole uso delle proprie forze, soprattutto spirituali, indipendentemente da ogni bisogno o scopo pratico, e più tardi luogo dove si attende allo studio]. – 1. Istituzione a carattere sociale che, attraverso un’attività didattica organizzata e strutturata, tende a dare un’educazione, una formazione umana e culturale, una preparazione specifica in una determinata disciplina, arte, tecnica, professione, ecc. Con questo sign., che è il più com., la parola è in genere accompagnata da determinazioni che ne specificano il carattere, le materie d’insegnamento, le persone cui l’insegnamento è diretto, ecc.: s. materna; s. elementare; s. primaria, quella comprensiva di scuola materna e scuola elementare; s. media o secondaria, distinta in inferiore o di primo grado, superiore o di secondo grado; apertura, chiusura delle s., dell’anno scolastico; riforma della s.; maestro di s., maestro elementare; compagni di s.; gli alunni delle s.; i bidelli, i custodi delle s.; libri per la s., i libri scolastici; s. pubblica, che dipende direttamente dallo stato; s. privata, gestita da enti o persone private; s. pareggiata e s. parificata (v. rispettivam. pareggiato e parificare); s. dell’obbligo, la scuola che deve essere frequentata per legge da tutti i cittadini (per molto tempo costituita da un minimo di otto anni di istruzione e successivamente innalzata a dieci); s. a tempo pieno, in cui l’attività didattica si svolge sia nel mattino che nel pomeriggio; s. serale, frequentata di sera da chi durante il giorno lavora; s. sperimentale, v. sperimentale, n. 2 a; s. speciale, istituita nel passato per fornire un’educazione e un’istruzione agli handicappati, poi abolita dalla vigente legislazione scolastica; s. mista, per alunni di ambedue i sessi; s. maschile, femminile, nella quale sono ammessi (oggi sempre più raramente) solo alunni di sesso maschile, oppure femminile; s. carcerarie, istituite presso le carceri e i penitenziarî con lo scopo di impartire un’istruzione per lo più di grado elementare ai detenuti che ne siano privi; con riferimento a istituzioni scolastiche spec. del passato, oggi superate dal progresso e dalle mutate condizioni sociali e culturali: s. popolare, diretta a combattere l’analfabetismo; s. rurale, scuola elementare riservata agli agricoltori; s. reggimentali, organizzate per i soldati analfabeti. Scuole Pie, scuole fondate nel 1597 da s. Giuseppe Calasanzio per educare e istruire i giovani, e ancor oggi tenute da sacerdoti scolopî. 2. a. L’attività che, mediante un insegnamento metodico, mira a dare un’istruzione e una cultura, anche solo elementari, o a far apprendere una disciplina, una tecnica, un’arte, una professione o un mestiere: fare s., insegnare; tenere s., avere una propria scuola e insegnarvi; frequentare una s.; andare a s.; marinare la s., mandare i figli a s.; oggi c’è, non c’è s.; giorno di s., nel quale si svolgono regolarmente le lezioni (solitamente contrapp. a giorno di vacanza); ha dedicato tutta la sua vita alla s., all’insegnamento, all’istruzione dei giovani; non impariamo per la s., ma per la vita, traduz. della massima latina non scholae sed vitae discimus (v.); andare a s. da qualcuno (anche in senso fig., imparare qualcosa da lui, o da lei); ha ancora bisogno di s., di apprendere, di perfezionarsi in qualche conoscenza; si vede che gli manca la s., che non ha le conoscenze teoriche e pratiche necessarie per esercitare una determinata attività. Anche il periodo di tempo nel quale si svolgono le lezioni o esercitazioni: due, tre ore di s.; dopo la s. dovete tornare subito a casa. In partic., corso di istruzione relativo a un settore specifico: s. d’arte, tipo di scuola a indirizzo professionale per l’addestramento alla produzione artistica; s. di danza; s. di recitazione (o di arte drammatica); s. di canto; s. di musica; s. di lingue straniere; s. d’inglese, di francese, e sim.; s. di taglio e cucito; s. di cucina; s. di giardinaggio; s. di equitazione (e equitazione d’alta s., denominazione sotto cui si comprendono tutti gli esercizî, acrobatici, di volteggio, ecc. che richiedono un alto grado di virtuosismo); s. di nuoto; s. di sci; s. guida o di guida, serie di lezioni teoriche e pratiche di addestramento alla guida di un’autovettura; s. militari, quelle istituite per la specializzazione della truppa (s. d’addestramento) e per la formazione e la specializzazione dei quadri militari (scuole d’arma e specialità, accademie, ecc.); in partic. scuola di guerra, nell’esercito, istituto superiore di perfezionamento che consente l’accesso al grado di ufficiale superiore e ove vengono preparati e formati quegli ufficiali destinati al servizio di Stato Maggiore che, in quanto «titolati di Scuola di Guerra», possono portare sull’uniforme, come emblema distintivo, un’aquila dorata ad ali aperte (nella marina militare e nell’aeronautica scuole similari sono l’istituto di guerra marittima e la scuola di guerra aerea). Per la s. apostolica, v. probandato. Talora è denominazione di istituti d’istruzione superiore, per lo più quando si tratti di istituti di perfezionamento o d’insegnamento altamente specializzato: la s. superiore di specializzazione per le telecomunicazioni, organizzata dal ministero delle Poste e Telecomunicazioni; la s. superiore di giornalismo; la S. normale superiore di Pisa; Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione (o SSPA), quella che provvede alla formazione dei quadri dirigenti dell’amministrazione statale. b. Concezione, metodo pedagogico seguito: s. attiva, espressione con la quale si designa l’educazione impartita secondo i principî della pedagogia idealistica, ossia l’indirizzo pedagogico che tende a promuovere, nella pratica educativa, la libertà e la spontaneità dell’allievo, reagendo all’intellettualismo e al formalismo della scuola tradizionale; s. su misura, concezione pedagogica secondo la quale l’educazione deve essere sempre individualizzata e attenta alle caratteristiche di ogni allievo; s. del lavoro, in cui l’attività didattico-educativa è impostata soprattutto sul lavoro manuale, considerato come avente valore etico e sociale fondamentale. 3. Il complesso delle persone (insegnanti, alunni, personale non docente) che partecipano all’attività scolastica in genere o che fanno parte di un determinato istituto: alla cerimonia saranno presenti tutte le s. della città; il preside ha riunito la s. nel cortile e ha tenuto un breve discorso; mio figlio ha fatto un viaggio all’estero con la scuola. 4. Il luogo in cui si impartisce l’insegnamento, cioè l’edificio dove ha sede un istituto scolastico: una s. moderna, soleggiata, spaziosa; una s. all’aperto; le s. del centro storico si trovano per lo più in palazzi antichi; costruire una nuova s.; una s. di paese, di montagna; accompagnare i figli a s.; gli studenti hanno tenuto un’assemblea davanti alla scuola. 5. estens. a. Insieme di pensatori, scrittori, artisti, scienziati, ecc., che seguono e sviluppano un indirizzo comune di pensiero, o un metodo di lavoro orientato secondo gli stessi presupposti, e la cui produzione risulta quindi omogenea; anche l’indirizzo, il metodo di lavoro seguito: i poeti della s. siciliana; un pittore di s. fiamminga, di s. impressionista; un architetto di s. razionalista; i romanzieri di s. russa; s. hegeliana, s. di Chartres, s. esistenzialista, in filosofia; s. metodica, s. pneumatica (v. pneumatico1), s. salernitana, in medicina; s. classica, s. dell’esegesi, s. positiva, s. storica, in diritto; s. fisiocratica, s. classica, s. marginalistica, in economia; s. geometrica italiana, in matematica; la s. romana di fisica teorica di via Panisperna (a Roma, dove iniziò i suoi lavori Enrico Fermi); s. neogrammatica, s. di Ginevra, s. di Praga, in linguistica; s. di Vienna, o viennese, in psicanalisi. b. L’insieme dei discepoli di un grande maestro: la s. di Raffaello; i filosofi di s. crociana. In senso più ampio e fig.: Così vid’i’ adunar la bella scola Di quel segnor de l’altissimo canto (Dante, riferendosi al gruppo di poeti che si raccolgono nel Limbo intorno a Omero). Parlando di opere d’arte, spec. figurative, la parola include spesso un giudizio riduttivo: un quadro, una statua di s., non del maestro, ma di un suo seguace; più genericam., di qualsiasi elaborazione artistica o scientifica in cui l’influenza dell’insegnamento torni a scapito dell’originalità: un’opera di s.; questo lavoro sa troppo di s.; si sente troppo la s., nelle sue composizioni! Priva di connotazione negativa è invece la locuz. della s. di ..., con cui si usa designare l’autore di un’opera figurativa d’identità sconosciuta ma appartenente al gruppo di scolari che operavano accanto a un artista noto o che da esso furono influenzati: una tela della s. di Raffaello; analogam., affresco di s. senese, di s. veneta, e sim. Frequente la locuz. fare scuola, trovare seguaci, continuatori, imitatori: è un biologo che ha fatto s.; vedrai che con le sue teorie farà s.; un metodo, un’idea che farà s.; purtroppo la violenza va facendo scuola. 6. fig. Complesso di insegnamenti dati o ricevuti senza che si stabiliscano veri e proprî rapporti di maestro e discepolo; educazione, disciplina, ammaestramento: la s. della vita, dell’esperienza; la prima s. è quella dei genitori; essere educato alla s. del dovere; purtroppo, è cresciuto alla s. del dolore; Noi serbati all’amor, nati alla scola Delle celesti cose (Manzoni). Anche, ma poco com., di fatti o circostanze che sono o dovrebbero essere di ammaestramento: quello che ti è successo ti serva di scuola. In senso deteriore, luogo o ambiente dove si acquisiscono per imitazione modi di comportamento non onesto: certe zone di periferia sono scuole di criminalità per i giovani. 7. Nel medioevo, associazione di artigiani, mercanti o lavoratori; corporazione (sinon. di arte, nel sign. 7). 8. A Venezia, nome dato anticam. ad alcune confraternite di carattere religioso e sociale, e oggi alle loro sedi, spesso rese illustri dalle opere di grandi pittori che vi sono conservate: la S. di s. Rocco, con tele del Tintoretto; la S. Dalmata dei ss. Giorgio e Trifone, con tele del Carpaccio. 9. Con funzione appositiva (sempre invar. e posposto al sost.), che ha la finalità di istruire, di addestrare: cantieri-scuola (v. cantiere, nel sign. 4); nave scuola (v. nave, n. 1 a). ◆ Dim. scuolétta; spreg. scuolùccia; accr. scuolóna; pegg. scuolàccia (tutti poco com.).

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