Sanità

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sanita


sanità (ant. santà) s. f. [dal lat. sanǐtas -atis, der. di sanus «sano»]. – 1. a. Qualità, condizione di chi è sano, cioè in buona salute fisica e psichica: la s. dell’organismo, di un organo; conservare, perdere, riacquistare la propria s.; subito che ebbe recuperata la sanità, mosse l’esercito (Guicciardini); prov., chi ha la s., è ricco e non lo sa; s. di mente o s. mentale; in perfetta s. di mente, formula che viene spesso inserita in testamenti e disposizioni testamentarie. Con il sign. generale, il termine è usato anche, spec. nell’uso burocr. e in formule relative alla compravendita del bestiame, con riferimento ad animali: certificato di s., rilasciato dal veterinario per attestare l’assenza, in animali vivi o nella carne macellata, di malattie o difetti igienici potenzialmente dannosi per i consumatori; richiedere, dare (in una contrattazione di compravendita) garanzia di s. e di attitudine al lavoro. b. Più genericam., il complesso delle condizioni di salute di una collettività, di una popolazione, spec. (nella locuz. s. pubblica) in quanto poste sotto la tutela dello stato o di altri organismi (servizî di s. pubblica; igiene e s. pubblica), e come parte della denominazione di enti, centrali e periferici, aventi il compito di sorvegliare la situazione sanitaria in un determinato territorio e di esprimere pareri in materia sanitaria: ministero della S. (precedente denominazione dell’attuale ministero della Salute); Consiglio superiore di s.; Istituto superiore di s., ecc. In partic., Organizzazione mondiale della sanità (sigla OMS; ingl. World health organization, sigla WHO), autorità direttrice e coordinatrice delle attività che si svolgono in tutto il mondo nel campo della sanità, la quale, dettando una complessa normativa in materia di prevenzione e controllo, scambio e circolazione d’informazioni, ecc., si prefigge come obiettivo fondamentale il raggiungimento del livello sanitario più elevato possibile per tutti i popoli. 2. L’organismo stesso preposto a tutelare lo stato di salute di una collettività o di una particolare categoria di persone: s. di porto o s. marittima, organizzazione statale che ha il compito di salvaguardare la salute pubblica dall’eventuale diffondersi di malattie infettive dalle vie del mare, mediante il controllo sullo stato di salute dell’equipaggio (ed eventualmente dei passeggeri) delle navi in arrivo e la vigilanza sulle condizioni igieniche delle installazioni delle navi e del loro carico; s. militare, corpo che, in tempo di guerra, provvede alla raccolta, all’assistenza e alla cura dei feriti e, in tempo di pace, all’assistenza sanitaria presso i reparti e alla cura dei malati presso gli appositi ospedali militari (anche assol.: truppe di s.; soldati di s.; direzione, sezione, compagnia di s.; controllo della s.; richiedere un permesso alla s.; essere in s., nella sanità: in tutte le precedenti espressioni, scritte più spesso con iniziale maiuscola, si intende anche l’insieme delle persone e degli uffici mediante i quali questo organismo esplica la sua funzione, e il complesso dei mezzi e degli impianti di cui dispone). 3. In senso estens. e fig.: a. L’esser giovevole, vantaggioso, utile alla salute, o almeno non dannoso: s. del vitto, del clima; s. del luogo di lavoro; s. delle abitudini di vita. b. L’esser moralmente sano, cioè onesto, retto, non corrotto: s. di principî, di costumi, di idee; la s. dell’insegnamento dei buoni maestri.